Sanità calabrese allo sbando, Papillo (Cisal Vibo): «Servono investimenti, assunzioni e riorganizzazione rete territoriale»
Il segretario provinciale analizza: «L'Asp di Vibo tra le peggiori realtà d'Italia». In Calabria cittadini quotidianamente alle prese con continui «disservizi e diritti negati»
«I dati presentati nel rapporto Agenas confermano puntualmente ciò che, come organizzazione sindacale Cisal, denunciano ormai da troppo tempo» ha affermato in una nota stampa Vitaliano Papillo, segretario provinciale della Cisal di Vibo Valentia e componente della segreteria regionale Calabria. «La situazione della sanità nella nostra regione ha raggiunto livelli di criticità non più sostenibili, con l’Asp di Vibo Valentia che si colloca tristemente tra le cinque realtà peggiori dell’intero panorama nazionale. Dietro questi numeri allarmanti si nasconde una realtà quotidiana su scala regionale fatta di disservizi e diritti negati ai nostri cittadini. Il confronto con altre realtà italiane è impietoso: particolarmente allarmante è la situazione del servizio di emergenza-urgenza: nell’area dell’Asp di Reggio Calabria i cittadini devono attendere in media 35 minuti per l’arrivo di un’ambulanza, contro i 14 minuti dell’Asl Genovese. Questi 21 minuti di differenza possono fare letteralmente la differenza tra la vita e la morte in situazioni di emergenza».
«La gravità della situazione – ha sottolineato Papillo – è ulteriormente evidenziata dalla presenza di ben due Asp calabresi, Crotone e Vibo Valentia appunto, tra le cinque peggiori d’Italia. A questo si aggiunge la critica situazione del Dulbecco di Catanzaro, che figura tra gli ospedali più problematici. Criticità – ha evidenziato ancora Papillo – che delineano un sistema sanitario regionale che fatica enormemente a garantire i livelli essenziali di assistenza, creando di fatto una discriminazione territoriale inaccettabile nella tutela della salute. Come Cisal, riteniamo non più rinviabile l’apertura di un tavolo di confronto immediato con la Regione e il commissario ad acta».
«È necessario programmare interventi strutturali – ha affermato il sindacalista – che partano da tre pilastri fondamentali: un piano di investimenti mirato e con obiettivi precisi, un programma straordinario di assunzioni per colmare le gravi carenze di organico e una completa riorganizzazione della rete territoriale che garantisca una più efficace distribuzione dei servizi. Va riconosciuto l’impegno straordinario dei lavoratori della sanità calabrese, che ogni giorno compensano con la loro dedizione le carenze sistemiche. Ma senza un cambio di rotta deciso e strutturale, senza una programmazione seria e interventi concreti, il rischio è che questa situazione, già critica, possa ulteriormente degradarsi, compromettendo definitivamente il diritto alla salute dei cittadini calabresi».