Sanità, “Serra al centro” contro il sindaco Barillari: «Solo ora si accorge che stanno indebolendo il nostro ospedale»
Il mancato rinnovo dei contratti a oss e infermieri di Vibo determinerà il trasferimento di alcuni operatori dal nosocomio montano. Secondo il movimento politico la reazione critica del primo cittadino è dunque tardiva: «Da tempo denunciamo lo smantellamento del reparto di Lungodegenza»
«Abbiamo spesso lanciato allarmi – l’ultimo quello relativo alla chiusura del reparto di Lungodegenza – che sono rimasti inascoltati. Nella consapevolezza della prosecuzione di un processo di depauperamento dell’ospedale ‘San Bruno’ abbiamo cercato di destare i sindaci, in primis quello di Serra San Bruno, che però è rimasto silente, passivo, indifferente. Oggi, quando il pericolo è diventato fatto concreto, il sindaco Barillari propone un’estemporanea quanto inefficace uscita sulla stampa». È quanto affermano gli esponenti del movimento “Serra al centro” Nensy Rachiele e Giuseppe Zangari intervenuti in una nota stampa.
«A parole – sostengono i due componenti del gruppo – l’Asp annuncia presunti incrementi di servizi, peccato che la realtà s’incarichi quotidianamente di smentire le promesse e la comunità debba registrare pesanti tagli che intaccano gravemente il diritto alla salute. Il sostanziale licenziamento di oss e infermieri, che a cascata si riversa sul nostro presidio, conferma il gioco delle tre carte dell’Asp che non si rende conto che in questo territorio ci sono persone in carne e ossa che reclamano servizi e che non possono essere calpestati».
Rachiele e Zangari puntano il dito contro «la disparità di trattamento fra territori» affermando che «specie nel Cosentino fioccano le inaugurazioni e le riaperture, qui ogni giorno siamo costretti a subire ulteriori privazioni» e si rivolgono ai locali referenti del presidente e commissario alla Sanità Roberto Occhiuto che «devono prendere atto dell’abbandono di questa comunità, senza fingere di non vedere e non sentire. Chi ha sostenuto Occhiuto ha il dovere di richiamarlo evidenziando le sofferenze a cui è costretta la nostra gente. I cittadini – concludono – vogliano essere rispettati e continuare a vivere in questa terra, senza essere costretti a dover emigrare per mancanza di lavoro e di servizi. Meritano di dover essere tenuti in considerazione sempre e non solo al momento del voto».