sabato,Ottobre 19 2024

Ospedale Serra non più a rischio depotenziamento, il Comitato San Bruno: «Battaglia (quasi) vinta. Attendiamo il nuovo decreto»

Il sodalizio rappresentato dal presidente La Rizza e il segretario Figliucci esprime cauto ottimismo: «Battaglia a difesa del diritto alla salute delle comunità montane»

Ospedale Serra non più a rischio depotenziamento, il Comitato San Bruno: «Battaglia (quasi) vinta. Attendiamo il nuovo decreto»
Comitato San Bruno

Buone notizie per l’ospedale di Serra San Bruno. Il nosocomio montano, infatti, non sarà spogliato di ulteriori servizi così come rischiava a seguito del piano di riordino della rete ospedaliera. Soddisfatto il Comitato San Bruno, impegnato da anni nella battaglia a difesa del diritto alla salute per i residenti nella città della Certosa e paesi limitrofi, che ha commentato così le ultime indiscrezioni: «Il piano, che prevedeva la trasformazione del nostro presidio in ospedale territoriale con conseguente perdita dei posti letto per acuti e la riduzione del pronto soccorso in punto di primo intervento h12, non avrà più seguito».

A seguito delle disposizioni ministeriali, «la struttura commissariale della Regione Calabria ha annunciato che dovrà rivedere e adottare un nuovo Piano di riordino». Il sodalizio serrese incalza: «Dopo le nostre manifestazioni, le proteste, i ricorsi al Tar e i nostri suggerimenti quindi questa battaglia è finalmente vinta?  Sembrerebbe di sì visto che dai Ministeri giunge la notizia che il nuovo documento dovrà attenersi al Decreto Ministeriale n°70 del 2015 che ha relegato il nostro nosocomio “ospedale di zona disagiata”».

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Con i decreti (speriamo definitivamente superati) si prevedeva per Serra un Punto di primo intervento. Ovvero, veniva prospettata una apertura in determinati orari della giornata. In caso di emergenza, il paziente avrebbe dovuto subire un trasferimento presso altra struttura (Vibo). Tutto questo in un contesto territoriale caratterizzato da una viabilità tutt’altro che eccellente con lunghi tempi di percorrenza. Basti pensare che dalle frazioni di Nardodipace per raggiungere Vibo, un’auto impiega oltre un’ora e mezza

Una soluzione non condivisa dal Comitato San Bruno, rappresentato dal presidente Rocco La Rizza e dal segretario Biagio Figliucci, che si era fermamente opposto adoperandosi anche sotto il profilo legale: «Il silenzio stampa degli ultimi mesi, non è stato figlio di un nostro mancato impegno, anzi, si è lavorato su tanti fronti mantenendo alta l’attenzione a partire dal costante confronto con l’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia», tengono a precisare i membri del sodalizio.

I risultati non sono mancati, a partire «dalla progettazione della camera calda del nostro pronto soccorso all’ arrivo di ulteriori 4 medici cubani specialisti dell’area emergenza urgenza, ulteriori attrezzature per il Ps, e la scongiurata chiusura temporanea dell’ambulatorio chirurgico nel periodo estivo». Il Comitato assicura: «Il nostro impegno continuerà a essere costante così come il dialogo con i vertici Asp. L’attenzione verso il nuovo dca sarà altissima. Noi non molliamo: il futuro del comprensorio dipende anche dalla salvaguardia del nostro diritto alla salute».

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