«Pronta a incatenarmi»: l’Asp ascolta la protesta di una paziente vibonese contro il servizio di Farmacia territoriale ma i disagi restano
In una pec alla direzione dell’Azienda sanitaria provinciale la donna ha denunciato con forza le problematiche legate alle nuove modalità di erogazione dei farmaci salvavita. Il suo caso è stato risolto ma molti utenti lamentano le stesse difficoltà
Non ha esitato a minacciare di incatenarsi ai cancelli dell’Asp se non l’avessero messa in condizione di procurarsi le medicine di cui ha bisogno. Una signora vibonese ha lanciato la sua protesta via pec, contattando anche la redazione de Il Vibonese, per denunciare le difficoltà incontrate nell’utilizzo della Farmacia territoriale. L’Asp ha risolto tempestivamente il suo caso specifico, ma nel complesso i disagi non sono stati ancora eliminati.
Dallo scorso primo settembre, infatti, i farmaci salvavita si possono avere solo attraverso prenotazione telefonica o tramite e-mail. Una modalità che sta creando notevoli disservizi e problemi agli utenti. Tra questi, appunto, un’ammalata 66enne residente nel Vibonese che, esasperata, qualche giorno fa ha deciso di rivolgersi anche alla nostra testata. «Disabile e infartuata – ha scritto in una mail inviata tramite pec all’attenzione della direzione generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia – utilizzo un piano terapeutico per usufruire di un farmaco da prelevare solo ed esclusivamente presso la Farmacia territoriale sita in via Protetti. Da un po’ di tempo per poter usufruire della medicina bisogna effettuare la prenotazione o via telefono o via email – ha aggiunto – ma gli addetti al servizio non rispondono né all’uno né all’altra. Ho trascorso tre intere mattinate a digitare numeri per poter entrare in contatto con loro, ben quattro telefonate al numero prefissato, ma dopo avermi passato l’interno la linea magicamente crollava».
La missiva dell’ammalata si concludeva sottolineando che le sue condizioni fisiche non le permettevano di raggiungere tutti i giorni Vibo Valentia, chiedendo a chi di dovere di trovare una soluzione alla sua problematica e, infine, dicendosi pronta, qualora fosse stato necessario, ad incatenarsi davanti alla sede dell’Asp «per chiedere l’intervento delle Forze armate». In seguito alla pec nelle scorse ore la donna è stata contattata dalla Farmacia territoriale e ha ricevuto il farmaco che chiedeva. Permane la necessità di ovviare alla problematica emersa in seguito alla modifica della procedura di consegna agli utenti.