Dal Pronto soccorso «polveriera» alle mancate stabilizzazioni, sindacati all’attacco dell’Asp di Vibo: «Tutte le nostre richieste inascoltate»
Le organizzazioni sindacali unite nel puntare il dito contro l'Azienda sanitaria: «Mortifica il nostro ruolo e lede i diritti dei lavoratori». Ecco tutte le questioni sollevate
Duro attacco da parte delle organizzazioni sindacali all’Asp di Vibo Valentia. In una nota congiunta i segretari provinciali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Nursing up, Fials e Nursind denunciano che le istanze da loro rivolte all’Azienda sanitaria nell’ultimo anno «sono rimaste inascoltate». «Siamo costretti a denunciare pubblicamente e a portare a conoscenza dell’opinione pubblica l’atteggiamento dell’Asp di Vibo Valentia che lede ogni giorno i diritti dei lavoratori e mortifica il ruolo delle organizzazioni sindacali».
A spingere i sindacati ad “uscire allo scoperto” è il «continuo e reiterato mancato utilizzo dell’istituto contrattuale dell’Informazione alle Organizzazioni Sindacali. L’ennesimo gesto di totale mancanza di rispetto dei ruoli si è verificato in questi giorni con la pubblicazione della delibera n. 1470/cs del 02/08/2024 con la quale sono stati attribuiti incarichi di coordinamento e trasferiti Infermieri senza averne data preventiva comunicazione alle organizzazioni sindacali e senza capire quali criteri siano stati utilizzati. Su questo punto chiediamo delucidazioni da parte dell’Azienda sanitaria quale sia stata la linea adottata o il modus operandi che ha portato a queste nomine». Ma non è questa l’unica cosa che le sigle sindacali denunciano. Tanti i temi portati alla ribalta, dalla situazione in Pronto soccorso a quella dell’ambulatorio di Ortopedia, fino alle mancate stabilizzazioni e ai buoni pasto fermi al mese di marzo.
La carenza di personale sanitario, in ospedale e in carcere
«Il Pronto Soccorso di Vibo è una polveriera, ma gli avvisi “urgenti” banditi più di tre mesi fa per assumere nuovo personale infermieristico e oss, così come concordato in Prefettura, non hanno a tutt’oggi ed in piena emergenza estiva, prodotto le assunzioni sperate, dovendo ricorrere ad agenzie esterne, con lauto compenso, per valutare le domande e definire le graduatorie» Ma non è l’unica situazione critica a Vibo: «L’ambulatorio di Ortopedia continua ad essere sommerso di richieste di prestazioni che non possono essere erogate dai pochi infermieri e medici che vi lavorano, i quali vengono aggrediti quotidianamente dall’utenza esasperata».
La carenza di personale interessa poi anche il carcere, spiegano i sindacati: «Gli infermieri in servizio presso il penitenziario svolgono la propria attività in condizioni di elevatissimo rischio clinico e professionale in quanto, come già segnalato, molti turni risultano coperti da una sola unità infermieristica che deve assicurare l’assistenza a più di 500 detenuti. Anche in questo caso, la nostra richiesta di incontro indirizzata ai vertici del Distretto sanitario unico e per conoscenza anche al commissario, non è stata accolta e ad oggi non è dato sapere come l’azienda intenda muoversi per risolvere il problema della carenza di personale presso il penitenziario. Problema ancora di più accentuato in questo periodo dell’anno a causa delle ferie estive».
Niente progressioni economiche e stabilizzazioni
E ancora, denunciano le sigle sindacali: «Già nell’anno 2023 molti lavoratori del comparto, a causa della negligenza dell’Asp, hanno perso l’opportunità di beneficiare delle progressioni economiche nonostante il nuovo regolamento fosse stato predisposto dalle OO.SS. nel mese di agosto. Ad oggi non sono stati ancora predisposti gli atti propedeutici al riconoscimento di questo beneficio economico per l’anno 2024. Non è assolutamente tollerabile tale ritardo che rischia di penalizzare ulteriormente i lavoratori».
Altro punto dolente la Produttività 2020: «Erogata nella misura del 60% del totale in seguito ad un accordo sindacale, non è ancora stata saldata con l’erogazione del restante 40%. Anche in questo caso i lavoratori vengono penalizzati e privati di ciò che spetta loro». Per quanto riguarda la Produttività anni 2021, 2022 e 2023, «è inaccettabile il ritardo di quattro anni per l’applicazione di questo istituto contrattuale di natura economica».
L’attenzione è poi rivolta alle mancate stabilizzazioni. «Le procedure per stabilizzare tutti i lavoratori che nel periodo Covid hanno contribuito con il loro sacrificio ad affrontare l’emergenza sanitario e che si sarebbero dovute avviare nel mese di luglio 2024, non sono state ancora predisposte».
E ancora, scrivono i sindacati: «Si è dovuto attendere più di 6 mesi per vedere pubblicato il Contratto normativo decentrato che rimane comunque inapplicato. Si veda, ad esempio, il mancato aumento dell’incarico di base e la mancata realizzazione della Banca delle Ore». Infine, i Buoni pasto: «L’erogazione dei ticket mensa è ferma al mese di marzo 2024 e la nostra proposta di modifica del regolamento, protocollata nel mese di aprile e volta ad ampliare la platea di beneficiari, non ha avuto alcun riscontro».
In conclusione Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Nursing up, Fials e Nursind sottolineano che «a nulla serva sedersi al tavolo della contrattazione decentrata per produrre atti e sancire principi, se poi questa contrattazione, questi atti e questi principi non trovano riscontro pratico nella vita lavorativa dei dipendenti di questa azienda. Davanti alla gravità di questi problemi, l’Azienda non ha voluto trovare il tempo per accogliere le nostre richieste e per darci spiegazioni su come utilizzi il personale, lo straordinario ed anche i soldi dei fondi contrattuali destinati a compensare il disagio dei lavoratori e premiare il loro impegno».