A Vibo liste d’attesa infinite ma a volte si presenta la metà dei pazienti prenotati. Un medico dell’Asp: «Ecco come si dovrebbe fare»
L'oculista Gregorio Paglianiti si fa portavoce del malcontento vissuto anche da altri professionisti: «Manca dialogo tra noi e il livello amministrativo. Basterebbe chiamare le persone tre giorni prima per la conferma e creare elenchi di "sostituti" per i posti liberi»
«Nell’arco di poco più di un anno abbiamo raddoppiato le ore di specialistica ambulatoriale, abbiamo 50 medici di ogni branca che operano quotidianamente dall’entroterra alla costa. Eppure le liste d’attesa sono ancora infinite. Perché?». A chiederselo è il dottor Gregorio Paglianiti, oculista dell’Asp di Vibo Valentia e vice responsabile regionale del sindacato specialisti ambulatoriali (ex Simmat). Facendosi portavoce del disagio vissuto da diversi medici che offrono le proprie prestazioni nell’ambito dell’Azienda sanitaria provinciale, Paglianiti tenta di dare una risposta a questa domanda e di offrire una “ricetta” per provare ad abbattere le lunghe liste d’attesa che ad oggi costringono i cittadini vibonesi ad aspettare anche oltre un anno per una visita o un esame diagnostico.
Come tagliare le liste d’attesa
Adottando alcuni accorgimenti, secondo il medico oculista, sarà possibile tagliare almeno il 30% delle liste. Come? «Basterebbe semplicemente chiamare i pazienti due o tre giorni prima della visita, prenotata magari un anno prima, per capire se si presenteranno o meno. Contestualmente bisogna creare delle liste aggiuntive da cui “pescare” per riempire gli eventuali buchi. Ciò già avviene in altre Asp, anche calabresi», spiega Paglianiti. Questa “pulizia” delle liste d’attesa permetterebbe di accorciarle e di ottimizzare il lavoro degli stessi medici: «Capitano giorni in cui ho 16 pazienti prenotati, se ne presentano solo 8 e io resto lì senza poter fare nulla. Il tutto mentre ho circa mille pazienti in attesa e per ottenere una visita con me bisogna aspettare fine gennaio 2025». E così è anche per altre specialistiche.
«Manca comunicazione tra medici e amministrativi»
Su questo tipo di organizzazione, riferisce Paglianiti, gli specialisti ambulatoriali non hanno modo di incidere: «Mancano comunicazione e concertazione tra i medici e chi gestisce il Cup a livello provinciale. Noi sappiamo quali sono le criticità, le viviamo ogni giorno sulla pelle nostra e dei pazienti. Eppure non veniamo coinvolti nell’organizzazione e nella gestione delle liste». Ciò avrebbe creato malcontento nei professionisti: «C’è chi è pronto ad andarsene in altre Asp e chi qua non ci vuole proprio venire, non siamo attrattivi».
E l’iniziativa dell’Asp di Vibo Valentia di tenere gli ambulatori aperti anche la domenica per abbattere le liste d’attesa? Non è la soluzione, secondo Paglianiti. «L’Asp decide di inserire un giorno suppletivo e paga i medici il triplo rispetto ai giorni ordinari. Lo spirito dell’iniziativa è giusto, ma anche qui manca il dialogo. Bisogna confrontarsi con i medici per capire se ci sono altre soluzioni prima di agire e spendere risorse importanti».