Nuovo ospedale, dopo quattro mesi sbloccato il cantiere delle opere complementari – Video
Lavori pronti a ripartire nell’area sequestrata a maggio dalla magistratura. L’annuncio durante il sopralluogo di sindaco e assessori accompagnati dai responsabili dell’impresa e della Regione
I sigilli restano ma i lavori riprendono. Dopo quattro mesi, un’estate intera in cui l’attività poteva procedere spedita e così non è stato, il cantiere delle opere complementari del nuovo ospedale di Vibo Valentia può finalmente tornare ad ospitare operai e mezzi. L’annuncio l’ha dato il sindaco Maria Limardo in occasione del sopralluogo effettuato questa mattina insieme ai colleghi di giunta Domenico Primerano e Giovanni Russo, accompagnati dai responsabili dell’impresa, dall’ingegnere della Regione Antonella Sette, dall’archeologa Mariangela Preta. La visita sul cantiere di questa mattina rientra nella serie di incontri programmati dal primo cittadino in vista del consiglio comunale aperto del 10 ottobre che avrà per tema appunto la sanità e i correttivi da adottare fino alla realizzazione del nosocomio.
«Ci hanno appena comunicato che l’impresa è stata autorizzata a proseguire i lavori – ha spiegato la Limardo – interrotti dal sequestro operato dalla magistratura. Il provvedimento giudiziario resta ma l’attività può finalmente riprendere. Siamo qui proprio per capire da vicino lo stato dell’arte, altrimenti si finisce sempre per parlare sul nulla. Ho voluto rendermi conto di persona, insieme agli assessori qui presenti, di cosa si sta facendo e come, a quali problemi bisogna far fronte, come superare gli ostacoli. Abbiamo avuto rassicurazioni sul riavvio imminente del cantiere e sul fatto che l’impresa stia facendo in modo di recuperare il tempo perso per arrivare alla realizzazione nell’arco dei 24 mesi stabiliti dal contratto». È fiduciosa? «Devo esserlo, ma lo sono convintamente perché parlando con i vari livelli, provinciale e regionale, ho capito che si sta operando verso la giusta direzione».
La Sette è entrata nel dettaglio: «Le opere complementari sono propedeutiche alla realizzazione della struttura principale, sul cui cantiere siamo in ritardo ma stiamo cercando di recuperare i tempi. Crediamo che tra dicembre e al massimo gennaio finiremo sopra, e quasi contestualmente contiamo di avviare la costruzione del blocco principale». Tra le opere complementari sono previste la rotatoria, la bretella di collegamento con l’area sottostante, la sistemazione idrogeologica del fosso La Badessa. «Di fatto – ha aggiunto ancora il funzionario regionale – manca solo la parte finale, in località Cocari, dove stiamo realizzando la bretella per il sottopasso per far transitare i residenti». Ma «il problema principale era riprendere i lavori in testa». Problema apparentemente superato. Sarà sufficiente?