Malasanità: ciclista soccorso a Vibo Marina dopo 50 minuti con ambulanza arrivata da Lamezia
Altro lungo viaggio per arrivare poi in ospedale a Catanzaro. La denuncia del sindacato dei medici: « Un intervento di emergenza eseguito dopo oltre 30 minuti diventa del tutto inutile»
di Luana Costa
Oltre cinquanta minuti per garantire un soccorso in emergenza, con il malcapitato che ha dovuto attendere l’arrivo di un mezzo proveniente da un’altra provincia. È accaduto a Vibo Marina, dove la centrale operativa 118 è stata allertata per prestare la prima assistenza sul luogo di un incidente. Un ciclista, a cui è stato diagnosticato un trauma cranico a seguito di una caduta, è stato trasportato al Pronto soccorso dell’ospedale di Catanzaro dopo una triangolazione che ha coinvolto tre distinte aree e due province. L’incidente si è verificato a Vibo Marina ma l’ambulanza nell’imminenza del fatto è arrivata dalla postazione di Lamezia Terme che per raggiungere l’area dell’intervento ha comprensibilmente impiegato più del tempo standard previsto. Quindi da Lamezia Terme a Vibo Marina e poi alla volta di Catanzaro per consentire al ciclista di ricevere le prime cure. Sul caso ha preso posizione il delegato Smi dell’Asp di Catanzaro, Saverio Ferrari, che ha così commentato: «Inviare la pet di Lamezia Terme per un intervento a Vibo Marina è un doppio errore. In primo luogo è troppo lontano il target per garantire un soccorso nei tempi giusti; secondariamente, si lascia un intero territorio, in questo caso quello lametino, sprovvisto di mezzi per almeno tre ore. Un intervento di emergenza eseguito dopo oltre 30 minuti diventa del tutto inutile per il paziente e rischioso anche per i soccorritori che potrebbero essere aggrediti – se va bene solo verbalmente – dai familiari del ferito a causa della lunga attesa. Il 118 dovrebbe intervenire in 8 minuti in area urbana e in 20 in area extra-urbana. Tale situazione purtroppo è destinata a peggiorare nel periodo estivo».
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