Sanità, Martino (Movimento cultura Calabria): «Basta con gli annunci»
L’esponente del sodalizio critico nei riguardi del «depotenziamento di strutture ospedaliere come Serra San Bruno e Soriano Calabro nonché del progetto dell’Asp di Vibo Valentia per accorpare alcune postazioni di guardia medica»
«La sanità pubblica calabrese vive, oramai, una crisi atavica frutto di scelte errate da parte di Giunte regionali di colore diverso che si sono susseguite negli anni. Scelte discutibili che hanno penalizzato maggiormente le aree interne già alle prese con seri problemi di collegamento stradale». Lo afferma Ivan Martino esponente politico del Movimento cultura Calabria in seguito alla situazione che sta attraversando tutto il comparto sanitario nella nostra regione. «La crisi cronica della sanità pubblica calabrese in aggiunta alla fragilità della rete di erogazione dei servizi – fa presente- influisce pesantemente sullo standard delle prestazioni sanitarie offerte al cittadino. Commissariata da più di vent’anni ed assoggettata al Piano di rientro, evidenzia gravi deficit sia sul piano dell’assistenza ospedaliera sia su quello della medicina territoriale. L’attuale commissariamento -evidenzia- non sta producendo i risultati sperati. Per non parlare poi del depotenziamento di strutture ospedaliere come Serra San Bruno e Soriano Calabro che rivestono particolare importanza per tutto il territorio delle Serre e del progetto dell’Asp di Vibo Valentia di accorpare alcune postazioni di guardia medica nel più assoluto silenzio di deputati e consiglieri regionali. Niente di più sbagliato, in quanto, lo schema di riordino dovrà essere elaborato in concerto con i sindaci che hanno una visione analitica del territorio».
Martino aggiunge: «Credo che la nomina di un assessore regionale alla Sanità (per esempio Vincenzo Ciconte) sarebbe stata la scelta migliore in quanto stimato competente conoscitore delle dinamiche ospedaliere e delle rispettive criticità da sanare. Occorre, quindi, a parer mio una presa di posizione concreta capace di elaborare un nuovo Piano sanitario regionale che sia in grado di implementare l’attuale sistema sanitario tenendo presente l’eterogeneità del territorio calabrese. Un nuovo Piano che non sia un copia incolla di altre regioni a trazione centrodestra, ma che miri ad innalzare, nei fatti, lo standard qualitativo dei servizi sanitari regionali offerti. Basta con le scelte senza senso dei tagli ai fondi sanitari, del depotenziamento delle strutture o della chiusura di storici plessi ospedalieri. I calabresi meritano ben altro. Basta con gli annunci e con gli slogan sui social. La campagna elettorale è finita e ci sono in ballo le sorti dei calabresi e della nostra amata terra».
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