Centrale territoriale Pizzo, il Comitato chiede all’Asp il cronoprogramma dei lavori
Il sodalizio guidato dal presidente De Caria tiene alta l’attenzione sul Santa Maria del Carmine: «Basta ridimensionamenti a vantaggio della sanità privata»
Prosegue senza sosta il lavoro a tutela della sanità locale portato avanti dal Comitato di salute pubblica. I riflettori rimangono accesi sull’ex ospedale di Pizzo e il suo potenziamento. Più nel dettaglio, il presidente del sodalizio Giuseppe De Caria unitamente al responsabile dell’Ufficio affari di segreteria, Giovanni Lico ha inoltrato una missiva all’indirizzo del commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, Antonio Battistini e al direttore sanitario Luigi Mandia e per conoscenza al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, nonché al prefetto della Provincia di Vibo Valentia, Paolo Giovanni Grieco per conoscere il cronoprogramma dei lavori per la realizzazione della Centrale operativa territoriale. Al contempo, tramite la lettera, si chiede di sapere le tempistiche in merito alla manutenzione e valorizzazione del Centro servizi sanitari e socio-sanitari Santa Maria del Carmine in Pizzo. «La richiesta -si legge nel documento del Comitato di Salute pubblica Pizzo – nasce dall’esigenza di informare e tenere aggiornata la cittadinanza in merito all’andamento dei lavori previsti dal Piano sanitario regionale e finanziati dai fondi del Pnrr per la Centrale operativa territoriale e per la manutenzione dell’intera struttura con conseguente apertura di ambulatori specialistici».
«Come Comitato – ha riferito il presidente Giuseppe De Caria – abbiamo il diritto di essere informati dall’Asp di Vibo Valentia anche al fine di dare risposte alla cittadinanza che con frequenza, rivolgendosi al nostro sodalizio, chiede lumi sul futuro del Santa Maria del Carmine». Il timore è che alle parole non facciano seguito i fatti: «Siamo certi che i vertici Asp, nel solco della reciproca collaborazione, prendano in considerazione le nostre richieste». Si punta, tramite la valorizzazione del nosocomio a superare le difficoltà di accesso ai servizi e contrastare la spoliazione progressiva della sanità pubblica. Temi non più rinviabili: «In caso di diniego, siamo pronti a manifestare il nostro dissenso e la nostra rivendicazione a oltranza attraverso manifestazioni di protesta civile e non violenta. In un paese civile e democratico quale è la nostra Italia, è inammissibile che si programmi e poi non si portano a compimento le opere pubbliche che noi cittadini paghiamo col prezzo di esorbitanti e mortificanti sacrifici. Non abbiamo paura di combattere per la rivendicazione legittima e sacrosanta dei nostri diritti. Non permetteremo mai che il diritto alla salute e alla sanità pubblica segua logiche politiche tese al loro ridimensionamento o peggio alla liquidazione a vantaggio delle strutture private. Come Comitato di salute pubblica Pizzo -chiosa De Caria-ci stiamo attivando unitamente ad altri comitati di salute pubblica comunali, coordinamenti provinciali per dare vita al Direttorio regionale del Fronte di salute pubblica Calabria».
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