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Sanità lumaca, paziente vibonese racconta: «Visita disponibile nel 2027, ho rinunciato»

I tempi pachidermici spingono molti utenti a rivolgersi fuori regione o al privato. Un “lusso” non per tutti: «Al momento non ho ancora risolto, con 503 euro di pensione…»

Sanità lumaca, paziente vibonese racconta: «Visita disponibile nel 2027, ho rinunciato»

Prenotare una visita medica per poi scoprire che per il primo posto disponibile bisogna attendere quattro anni. La vicenda ci viene illustrata da una pensionata residente a Vibo Valentia. Un racconto che lascia l’amaro in bocca. Infatti, da quanto emerge, ancora una volta il sistema sanitario pubblico non riesce a dare adeguate risposte ai cittadini, costretti ove possibile a rivolgere in altri contesti fuori regione oppure al privato dove si garantiscono liste di attesa più snelle. Un “lusso” che pochi riescono a permettersi. In particolare, l’utente – che preferisce restare anonima- ci segnala: «Avevo necessità di un controllo di natura diabetologica a Vibo, ho contattato il numero verde per una visita che eseguo ogni due anni. La risposta? 2027. Non ci potevo credere».  Lo sconforto è palpabile: «La salute è un diritto di tutti. Eppure troppo spesso si cade nella logica “dell’amico dell’amico”, che purtroppo degenera. Molte persone, citando il grande Eduardo de Filippo, non “tengono santi in paradiso”. Eppure, specie se parliamo di sanità, un “santo” dovrebbero tenerlo tutti».  Un caso niente affatto “eccezionale”. Basti pensare che per una visita oncologica, propedeutica all’inizio di una chemio per una acclarata patologia tumorale (diagnostica al nord Italia dopo l’impossibilità di poter addivenire a soluzione nella terra d’origine), un paziente residente nel Vibonese si è sentito rispondere di tornare nel novembre 2024 al Pugliese di Catanzaro (a Tropea non era disponibile la terapia farmacologica fino a gennaio 2024). La pensionata ci spiega: «Al momento ho rinunciato alla visita. Appena possibile, vedrò come poter risolvere anche grazie al sostegno del mio medico di famiglia. Sa, con 503 euro di pensione…».

Il recupero delle giornate delle liste d’attesa

Nel frattempo, l’Asp di Vibo (così come avviene anche altre Aziende sanitarie calabresi) ha avviato le “Giornate di recupero liste di attesa” con ottimi risultati in termini di adesione. Ad adottare il provvedimento, i cui dettagli sono contenuti in una delibera, il commissario straordinario Antonio Battistini. Più specificatamente dal momento che “nell’ambito del monitoraggio delle liste di attesa effettuato mensilmente dall’ufficio cup e Alpi (libera professione intramoenia) sono emerse criticità legate all’erogazione di prestazioni afferenti alle discipline di cardiologia, ortopedia, endoscopia digestiva, radiologia e radiodiagnostica, angiologia, neurologia, ostetricia e ginecologia“ si è reso indispensabile il recupero delle prestazioni con tempi di attesa superiori ai 120 giorni attraverso l’organizzazione di giornate dedicate in aggiunta alla normale attività istituzionale. Il processo di organizzazione prevede la programmazione regolare dei giorni di recupero, con la partecipazione di un gruppo di lavoro composto da rappresentanti delle diverse discipline coinvolte e coordinato da un responsabile del progetto. 

Mobilità sanitaria

In base al secondo rapporto di Agenas sulla mobilità sanitaria relativa al 2022 presentato a Roma, il trend della mobilità sanitaria, cioè lo spostamento dalla propria regione di residenza per trovare risposte ai problemi di salute, è in crescita.  Con un valore che in termini economici si aggira intorno ai tre miliardi di euro, negli ultimi sei anni si è registrato un decremento solo nel 2020, con un flusso tendenzialmente diretto da Sud verso Nord. Le principali regioni attrattive sono Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, mentre quelle dalle quali ci si sposta di più sono Campania, Calabria e Sicilia.

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