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Sanità, Vibo Città attiva: «Territori abbandonati per troppo tempo, basta elemosinare diritti»

La referente del sodalizio, l’avvocato Primerano: «Su screening oncologici e carenza di medici, rassicurazioni dai vertici Asp. La sanità deve dare risposte ai territori»

Sanità, Vibo Città attiva: «Territori abbandonati per troppo tempo, basta elemosinare diritti»
L’ingresso del Pronto soccorso dell’ospedale di Vibo

«Ogni giorno scegliamo di vivere qui, cerchiamo di convincere i nostri ragazzi a restare e lottare per la loro terra. Ma è ovvio che debbano essere garantiti i servizi. E per tali intendiamo: strade sicure, ospedali funzionanti, lavoro. La nostra deve essere una realtà pari alle altre regioni italiane». Daniela Primerano, avvocato, è responsabile di Vibo Città attiva (sodalizio fondato anche grazie all’apporto dell’avvocato Francesca Guzzo e del portavoce Vincenzo Neri), sodalizio sorto allo scopo di riportare l’attenzione pubblica su temi di stretta attualità. Mensilmente, sia sotto il sole cocente sia sotto la pioggia, vengono realizzati dei sit-in nei pressi del nosocomio “Jazzolino”. Una chiamata al “risveglio delle coscienze”, per scuotere dal torpore sia la politica, un po’ troppo distratta, sia i cittadini, assuefatti alla logica del “non cambierà mai nulla”. Eppure, per il gruppo di volontari, si può e si deve cambiare.  Città attiva ha abbinato alle parole i fatti, mettendoci la faccia. Anche in occasione della recente manifestazione andata in scena alla Cittadella regionale al fianco del Comitato pro ospedale Serra San Bruno: «Il gruppo è agguerrito e noi ci siamo uniti a questa battaglia. La sanità deve dare risposte a un territorio vasto. Noi siamo al loro fianco. Potenziare i nosocomi di Serra, Tropea e Vibo, significa creare benefici per i pazienti del Vibonese. Continueremo a percorrere la strada della collaborazione in sinergia con la Regione e anche con i vertici Asp». E ancora: «I nostri territori sono stati abbandonati per troppo tempo. I cittadini devono pretendere risposte. Quello alla salute, è un diritto sancito dalla Costituzione, garantito a tutte le latitudini mentre qui lo dobbiamo ancora elemosinare».

Carenza di medici e screening oncologici

In tale contesto, assicura Primerano, il dialogo con l’Azienda sanitaria vibonese è costante grazie anche alla disponibilità dimostrata dal commissario straordinario Antonio Battistini e del direttore sanitario Luigi Mandia: «Dopo un primo confronto avvenuto circa due settimane fa, nelle score ore abbiamo nuovamente incontrato il commissario. La sensazione è positiva. Con i vertici Asp abbiamo affrontato la questione inerente il pronto soccorso dello Jazzolino, il reparto ortopedia e pure gli screening oncologici. Abbiamo ricevuto rassicurazioni: in primis l’imminente arrivo di nuovo personale medico (tra cui medici cubani), nonché l’attesa per il maxi-concorsone che dovrebbe dare risposte alla richiesta di operatori nei nostri ospedali. E ancora l’avvio di giornate per l’abbattimento delle liste d’attesa». In più, per quanto concerne le visite di prevenzione, «si è in attesa di un piano da parte della Radiologia per aumentare le prestazioni ad oggi garantite. Tenendo sempre presente il numero del personale presente». La situazione degli screening è delicata: «Già da novembre-dicembre non si riescono a prenotare mammografie. Su tale punto, ci è stato garantito massimo impegno nella risoluzione della criticità. In più, molte volte, i cittadini lamentano la mancata ricezione delle lettere per sottoporsi a visite gratuite. È un servizio da riorganizzare sulla scia di quanto già sta avvenendo in seno alla farmacia territoriale». Ci sono alcuni ambiti, in cui gli screening non stanno registrando intoppi: «Per quanto concerne pap-test e ricerca di sangue occulto nelle feci, basta rivolgersi all’ufficio screening di Palazzo Rosano. Non ci sono liste di attesa».

Trasporto pubblico e Questione Meridionale

Non solo sanità. Città attiva chiede di avere risposte anche in merito al trasporto pubblico urbano: «Un servizio pagato dalla Regione che deve essere reso fruibile ai cittadini. Ad oggi, il bus continua a girare a vuoto e i cittadini non sanno né orari né luoghi di fermata. È come buttare nel cestino rifiuti soldi pubblici», evidenzia Primerano che tiene a precisare: «Sappiamo che il Comune sta cercando di addivenire a soluzione. Mancherebbero le palette per indicare le fermate. Una vicenda dai contorni assurdi, a volte la macchina amministrativa è complicata con attese davvero troppo lunghe. Continueremo a vigilare su questo tema».

Quindi “la Questione meridionale”: «Vogliamo coinvolgere le scuole e affrontare con i ragazzi un tema che ha un significativo impatto nel nostro comprensorio. Abbiamo bisogno di una classe dirigente “puntata Sud”, che ami questa terra e abbia il desiderio di farla crescere. Basta alibi.  Spesso – rimarca Primerano- ci capita di leggere, “Vibo agli ultimi posti” per qualità di vita. Ebbene, qualcuno si è mai domandato come mai la nostra città non riceve fondi, investimenti come invece avviene in altri contesti? È discriminazione territoriale e non lo dobbiamo più garantire». Un ultimo passaggio ha riguardato la commissione d’accesso all’Asp di Vibo per accertare eventuali condizionamenti della criminalità organizzata: «Quello che emerge dalle indagini è inquietante. La prima commissione d’accesso risale al 2010. Eppure, a distanza di tanti anni, ci ritroviamo nelle stesse condizioni. Come è possibile? Ci auguriamo che lo Stato dia un segnale chiaro, altrimenti che messaggio viene lanciato?». Infine, sui sit-in ciclicamente organizzati davanti all’ospedale di Vibo, il portavoce Vincenzo Neri ha voluto sottolineare: «In Calabria è difficile fare rete, ciascuno è proiettato a pensare pro domo sua. L’esempio che mese dopo mese forniamo, grazie anche alle associazioni che si sono unite, è un piccolo passo avanti. Ma c’è da fare di più. Noi siamo stati promotori e abbiamo parlato di sanità con la pioggia e con il sole. Eppure dobbiamo prendere atto che le istituzioni e la politica continuano ancora a latitare. Adesso il clima in città è caldo, sarà interessante capire cosa risponderanno i politici di turno alla domanda “Cosa è stato fatto per la nostra sanità?’”».

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