mercoledì,Novembre 27 2024

Ospedale di Serra a rischio chiusura, i Comuni di San Nicola e Vallelonga si rivolgono al Tar

Deliberazioni delle due giunte per impugnare il decreto 198 della Regione Calabria e dare concreto sostegno al comitato che da tempo si batte contro il ridimensionamento del presidio sanitario

Ospedale di Serra a rischio chiusura, i Comuni di San Nicola e Vallelonga si rivolgono al Tar
L'ospedale di Serra San Bruno

Si schierano anche i Comuni di San Nicola da Crissa e Vallelonga contro il decreto della Regione Calabria che va a toccare direttamente l’ospedale di Serra San Bruno facendogli perdere un reparto di riabilitazione con venti posti letto, un reparto di lunga degenza con altri venti posti letto arrivando così di fatto allo smantellamento totale del presidio sanitario poiché verrebbero azzerati pure i posti letto per acuzie. Da qui l’incarico da parte dei Comuni di San Nicola da Crissa e Vallelonga all’avvocato Paolo Perrone del Foro di Paola ad impugnare dinanzi al Tar il decreto del Commissario ad acta n. 198 del 12 luglio 2023 avente ad oggetto la modifica al Dca 64/2016 che prevede la riorganizzazione della rete dell’emergenza urgenza e delle reti tempo-dipendenti”. Per i due Comuni, quindi, il “nuovo assetto organizzativo regionale non garantisce al presidio ospedaliero di Serra San Bruno il giusto dimensionamento rispetto alle esigenze assistenziali del territorio e dell’ambito comprensoriale servito, non rispondendo ai criteri di efficacia, efficienza ed economicità che invece merita la tutela del diritto alla salute dei cittadini e della collettività amministrata, con particolare riguardo ai territori dell’area delle Serre”, tra i quali rientrano Vallelonga e San Nicola da Crissa. Da qui la necessità da parte dei due Comuni di intraprendere azioni congiunte con il Comitato “San Bruno”, con sede in Serra San Bruno, il quale assumerà tutti i relativi e necessari oneri di spesa occorrenti per portare avanti la procedura giudiziale dinanzi al Tar. Il rischio per l’ospedale di Serra San Bruno è concreto e reale, atteso che – come più volte denunciato dal Comitato – non basta confermare il nosocomio come ospedale di zona disagiata e riclassificarlo come “ospedale territoriale”, in quanto una volta realizzato il nuovo ospedale di Vibo Valentia, tutti i posti letto per acuti verranno trasferiti nel nuovo presidio ospedaliero con conseguente perdita per l’ospedale di Serra San Bruno anche dei reparti di Medicina e Chirurgia. Il Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera voluto dalla Regione Calabria non piace dunque a nessuno nell’area delle Serre, già fortemente penalizzata da una viabilità carente e da rivedere. Un Piano che sancisce, di fatto, la chiusura dell’ospedale di Serra San Bruno nell’indifferenza totale della politica che ora con due apposite delibere a firma delle giunte comunali di San Nicola da Crissa e Vallelonga, guidate rispettivamente dai sindaci Giuseppe Condello e Abdon Servello, prova a “smuovere le acque” e puntare direttamente all’annullamento della decisione della Regione Calabria.  

Il progetto del nuovo ospedale di Vibo e Roberto Occhiuto

Ricordiamo che il trattamento riservato a Vibo Valentia nel Documento di Riorganizzazione della Rete ospedaliera regionale pubblicato sul Burc numero 154 del 12 luglio scorso – dove vengono indicati i posti letto per mille abitanti – penalizza fortemente il Vibonese e dà anche l’esatta misura della considerazione con la quale il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, sta trattando il territorio. Mentre infatti a Catanzaro da 4,10 i posti letti arrivano 4,57, a Crotone da 3,92 arrivano a 4, a Cosenza da 2,61 arrivano a 3,32, a Reggio Calabria da 2,71 arrivano a 3,18, a Vibo Valentia da 1,86 i posti letto arrivano a 2,39, cioè ad una soglia al di sotto dei Lea (Livelli Essenziali di Assistenza), che prevedono per l’intera nazione un minimo di tre posti letto ogni mille abitanti. Evidentemente per la Regione Calabria e per chi la governa, al Vibonese non spettano gli stessi trattamenti del resto d’Italia, dove la media dei posti letto è di 5,3 ogni mille abitanti.

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