martedì,Dicembre 3 2024

«La sanità è un diritto, non un favore da mendicare», da Vibo l’appello a tutela dei più fragili

L’appuntamento di Osservatorio civico chiama a raccolta diverse realtà associative. Tra gli ospiti anche Lavorato, ex sindaco di Rosarno: «I diritti li abbiamo conquistati ma vanno difesi»

«La sanità è un diritto, non un favore da mendicare», da Vibo l’appello a tutela dei più fragili

Osservatorio civico città attiva di Vibo torna in piazza per manifestare per il diritto alla sanità in sinergia con altri sodalizi. L’appuntamento si è tenuto presso la piazzetta di Padre Pio, antistante l’ospedale “Jazzolino”, coinvolgendo anche rappresentati di cittadini e associazioni attive nel comprensorio vibonese. Una iniziativa per sostenere la lotta «per la tutela dei servizi sanitari in Calabria», come evidenziato in apertura di dibattito da Vincenzo Neri, portavoce dell’Osservatorio. L’evento, in linea di continuità con le altre tenute mensilmente presso il presidio sanitario locale, ha focalizzato l’attenzione sull’importanza di sensibilizzare i cittadini ad un tema che riguarda non solo chi, in un determinato momento della propria esistenza, ha un problema di salute ma che coinvolge tutti. Il primo intervento è stato curato da Domenico Cortese, esponente di Calabria sociale, Tropea: «Da dodici anni, la sanità viene depauperata. Il piano di rientro è “illegittimo” perché la Calabria non riceve fondi commisurati alle esigenze sanitarie. La nostra deve essere una battaglia per l’equità, per un giusto ripartimento del fondo sanitario nazionale. I tagli esistono e vanno avanti da decenni e mentre da un lato i posti letto nella sanità pubblica calano, quelli dei privati aumentano. È un caso?». Cortese ha sottolineato anche la “guerra” interna alla regione: «La scarsità delle risorse si riflette anche sulla ripartizione dei fondi a livello provinciale. Scelte che vanno spesso a discapito degli ospedali di periferia e di montagna».

Lavorato: «La difesa dei diritti»

Tra gli ospiti, Giuseppe Lavorato, già sindaco di Rosarno: «Sento di essere al vostro fianco, di dare un contributo nonostante la mia età a lotte che sono ancora necessarie perché le forze che ci governano insidiano i diritti più che nel passato. Diritti che abbiamo conquistato e dobbiamo difendere, e anche svilupparli ed estenderli a chi non li ha. E quando la libertà e la democrazia si rimpiccioliscono a favore di pochi, entrano in pericolo. Il fatto più grave è il tentativo di dividere i nostri bisognosi dai poveri che arrivano da altri mondi. In realtà l’unico modo per sconfiggere le ingiustizie è quello di affratellarli». All’esperienza di Lavorato, ha fatto eco l’intervento di Nenella Potenza, del gruppo “Vibo resistenti”: «Siamo convinti che l’ampia partecipazione dei cittadini sia indispensabile. Solo insieme si possono ottenere risultati. Dobbiamo comprendere e far comprendere che dietro ogni operatore o struttura sanitaria c’è un nostro diritto che può essere riconosciuto o leso. Bisogna pretendere una sanità e cure adeguate». Anna Murmura ha poi effettuato un passaggio sul ruolo della politica invocando «una sanità pubblica di valore» che deve evitare che il paziente si rivolga, perché costretto, al Nord o alle cliniche private. Un approfondimento ha poi riguardato i conflitti di interesse tra pubblico e privato.

Attualizzare i diritti, l’intervento di Libera Vibo

La forza di chi non si arrende, nelle parole di Libera Vibo, con l’intervento della referente provinciale Maria Joel Conocchiella: «È una manifestazione plurale. Non basta sapere che ci sono diritti in Costituzione, ciascuno di noi deve essere sentinella attiva a difesa di tali diritti, attualizzarli. Essere qui, far sentire la nostra voce, è un segnale importante. Dobbiamo lavorare di più, contagiare». Poi il tema dell’autonomia differenziata: «Una proposta di legge dannosa che andrebbe a istituzionalizzare il gap tra Nord e Sud più di quanto non lo sia già». A tal proposito, Libera e tante altre associazioni saranno il 7 ottobre a Roma per manifestare contro la strategia del governo: «Serve partecipazione affinchè la politica ci ascolti».

La Pro loco di Vibo Marina in campo

E anche la Pro loco di Vibo Marina, con il suo presidente Enzo De Maria, ha sposato l’evento dell’Osservatorio civico: «Dobbiamo dare voce ai più fragili, che faticano ad avere adeguata assistenza sanitaria. Tutti hanno diritto ad una sanità pubblica funzionale nella prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione e reinserimento nella società». Eppure nulla si muove in questa direzione: «Vibo Marina non ha una postazione sanitaria gestita dall’Asp, da tempo lottiamo per aprire un poliambulatorio. Eppure con il Pnrr non è stato destinato neanche un euro per una postazione sanitaria».

Lo stato di salute dello Jazzolino

A prendere la parola anche Marianna Rodolico, medico specializzato in servizio all’ospedale Jazzolino: «Non sapete quanto è dura lavorare con “le mani legate”, per la difficoltà ad eseguire alcuni esami. Infatti – ha spiegato – per le diagnosi specialistiche dobbiamo rivolgersi a Catanzaro o Cosenza, a volte fuori regione. Il povero paziente tante volte si trova ad un bivio, mettere mani al portafogli per analisi costose o sperare in qualche ospedale del Nord. Il problema della sanità riguarda tutti, se la comunità non si smuove, continuerà a patire. La sanità non è un favore da mendicare, è un diritto». A tirare le conclusioni, la rappresentante dell’Osservatorio civico, Daniela Primerano: «Non possiamo più girarci dall’altra parte, la cittadinanza deve reagire. Solo qualche settimana fa, un nuovo caso di presunta malasanità. Quanto ancora si è disposti a sopportare? Bisogna pretendere il rispetto delle cure anche in Calabria, anche nella dimenticata Vibo. Noi di certo non ci arrenderemo». Sulla recente iniziativa politica promossa nei pressi dell’ospedale: «Accogliamo positivamente la notizia, ma alle parole, la politica deve far corrispondere i fatti».

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