domenica,Novembre 24 2024

Crollo in ospedale a Vibo, la Cgil: «Accertare le condizioni della struttura»

L'episodio che si è verificato nel reparto di Ostetricia e Ginecologia "non è giustificabile e sta provocando preoccupazione tra cittadini e professionisti in forza al nosocomio"

Crollo in ospedale a Vibo, la Cgil: «Accertare le condizioni della struttura»
Il reparto di Ostetricia e ginecologia nell’ospedale di Vibo

La segreteria della Fp Cgil dell’area vasta, di concerto con il responsabile della Cgil Medici dell’Area
Vasta e la segretaria generale della Fp Cgil della Regione Calabria, esprime la propria “sorpresa e
preoccupazione per quanto accaduto nei giorni scorsi presso il reparto di Ostetricia e Ginecologia
dell’ospedale di Vibo Valentia.
Per cause ancora sconosciute e misteriose, il controsoffitto del corridoio di ingresso e uscita della struttura di accesso alle camere dei pazienti è crollato in modo inspiegabile. Risulta che la suddetta struttura è stata recentemente sottoposta a una manutenzione straordinaria, circa 30 giorni fa. Pertanto, non si comprende né si giustifica come ciò sia potuto accadere, considerando che i lavori erano stati affidati a un’azienda esterna, presumibilmente specializzata in questo tipo di interventi di manutenzione”. L’organizzazione sindacale chiede, pertanto al neo commissario straordinario dell’Asp di Vibo Valentia di “accertare e rendere note le cause di questa vicenda che, considerando la notevole quantità di materiale crollato, avrebbe potuto causare gravi danni sia alle donne in gravidanza che agli operatori sanitari dell’Asp, se fosse accaduta di giorno”. E ancora, la Fp Cgil ricorda che da decenni denuncia “il rischio in cui versa l’ospedale di Vibo, poiché non è più in grado di sopportare il naturale deterioramento strutturale”.

“La situazione attuale di difficoltà e potenziali rischi sta causando notevole preoccupazione e disagio tra i professionisti che operano presso l’ospedale di Vibo. Essi si trovano costretti a fornire quotidianamente i propri servizi assistenziali in condizioni di incertezza e con un livello di sicurezza limitato.
È noto, infatti, che diverse zone dell’edificio ospedaliero sono state puntellate da anni. Nel corso degli
anni, questa situazione ha comportato la chiusura, ad esempio, del prefabbricato destinato alla cucina
interna, la chiusura di alcune aree nel reparto di ortopedia e danni evidenti alle pareti divisorie nel reparto di Neurologia. Questa situazione – prosegue la Cgil – è ancora più evidente a causa del protrarsi ingiustificato della messa in sicurezza di alcuni pilastri portanti nel reparto di oculistica e nelle sale semi interrate del reparto di radiologia, visibili a occhio nudo. Pertanto, chiediamo all’attuale commissario straordinario di avviare una valutazione approfondita dell’intera struttura per accertare le reali condizioni di stabilità dell’edificio ospedaliero e prevenire ulteriori rischi di crolli e danni incalcolabili per l’intera comunità. In merito a ciò, la funzione pubblica Cgil non può giustificare i ritardi aggiuntivi che si stanno
accumulando a causa del mancato inizio dei lavori per la costruzione del nuovo ospedale. A nostro parere, le ragioni di ciò sono attribuibili all’incapacità amministrativa e politica dell’intera classe dirigente, che da anni ha assunto la responsabilità gestionale delle varie entità pubbliche (Asp, Provincia, Comune, Regione) coinvolte, in vari modi, nelle procedure tecniche e burocratiche che, da decenni, ostacolano l’avvio effettivo del progetto. È necessario agire tempestivamente e con prudenza nella gestione ordinaria e straordinaria della struttura. È altrettanto fondamentale agire rapidamente per la costruzione del nuovo ospedale prima che sia troppo tardi. A tal fine, chiediamo al commissario straordinario di convocare urgentemente un tavolo di discussione per analizzare a fondo le cause di questa grave situazione di pericolo e individuare possibili soluzioni per prevenire ulteriori spiacevoli conseguenze e garantire la sicurezza dei cittadini e degli stessi lavoratori”.

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