Dal caos ticket ai servizi sanitari carenti, Cittadinanzattiva Vibo: «Utenti allo sbando»
Il sodalizio scrive al governatore Occhiuto, Asp e istituzioni locali per cercare di restituire ai cittadini una sanità accessibile: «Ne hanno pieno diritto»
I temi della sanità al centro del lavoro portato avanti da Cittadinanzattiva aps Vibo Valentia. Il sodalizio, rinnovatosi di recente anche in città, rappresentato dagli avvocati Francesca Guzzo, Daniela Primerano e Giuseppe Pasquino, ancora una volta interviene in merito ai tanti servizi carenti e allo stato in cui versa la sanità calabrese. Lo ha fatto attraverso una missiva indirizzata al governatore Roberto Occhiuto, che riveste la carica di commissario alla sanità, all’Asp di Vibo Valentia, al Comune e la Provincia nonché Prefettura, Tribunale di Vibo e Ministero della salute. Lo scopo è chiaro: evidenziare le gravi carenze del sistema sanitario provinciale e i malfunzionamenti per addivenire a soluzioni in grado di restituire il diritto alla salute di molti cittadini, oggi oggettivamente privati. Tutte criticità che l’organismo ha raccolto tramite l’esperienza diretta degli utenti. [Continua in basso]
Cittadinanzattiva è infatti presente con uno sportello attivo ogni settimana, lunedì e venerdì (dalle ore 17 alle 18.30) al Sistema bibliotecario vibonese. Un luogo presidiato dai volontari del sodalizio a disposizione non solo per le decine e decine di adesioni che vengono registrate ma, spiega il portavoce Vincenzo Neri, anche a supporto «dei cittadini nell’espletamento di pratiche burocratiche, quali ticket oppure cambio medico. Soprattutto i più anziani, spesso si trovano a rinunciare ai loro diritti per difficoltà nell’accesso ai servizi». Da qui l’esigenza di redigere un documento dove mettere nero su bianco le carenze della sanità vibonese.
La missiva indirizzata alle istituzioni sanitarie
«La drammatica situazione che vive da anni la nostra Provincia – scrive Cittadinanzattiva- è ulteriormente aggravata dalla disastrosa condizione in cui sono abbandonati tutti i cittadini. Il pagamento del ticket – si evidenzia – è ancorato troppo allo sportello in presenza, mentre altrove ormai da tempo è possibile effettuare on line la procedura di regolarizzazione delle prescrizioni mediche. È facilmente intuibile quanto stress e fatica verrebbero risparmiati ad un paziente, magari anziano e già sofferente, che per fruire della prestazione sanitaria deve sottoporsi preventivamente ad estenuanti ore di fila allo sportello. In più – si fa rilevare – a Vibo non esistono farmacie abilitate al servizio di prenotazione e riscossione ticket». A ciò si aggiunge un altro tema: «Per diverso tempo non è stata garantita l’apertura di uno sportello per le richieste di esenzione ticket determinando notevoli disagi. L’utenza è costretta anche ad anticipare il costo dei farmaci e, ad oggi, non si ha notizia in merito alla soluzione di tale problematica».
Un altro passaggio ha riguardato la carente «comunicazione relativa a campagne di prevenzione e di screening che rientrano espressamente nei Lea, livelli essenziali di assistenza e dovrebbero quindi essere garantiti a tutti i cittadini, oltre ad essere fondamentali per anticipare le diagnosi, consentendo in tal modo di intervenire tempestivamente con maggiori probabilità di guarigione e per una migliore qualità della vita delle persone. Non si ha notizia nemmeno riguardo all’attivazione del registro tumori nel territorio provinciale». Il tutto in un contesto ospedaliero in continuo ridimensionamento e una continua fuga di sanitari verso altre e più virtuose regioni: «I pochi medici ed infermieri operanti sono spesso sottoposti a turni estenuanti e non sostenibili. Le condizioni di lavoro talvolta sono decisamente difficili da sopportare, tanto da non consentire loro di offrire elevati livelli di cura e di assistenza».
I punti su cui intervenire
Cittadinanzattiva non si è soffermata solo sulle criticità esistenti ma ha proposto delle valide soluzioni, a partire «dall’aumento del numero delle farmacie dove poter effettuare prenotazioni e pagamenti ticket, in maniera tale che sia possibile usufruire di questo servizio anche presso le farmacie operanti nella città di Vibo Valentia» e dall’attivazione di «uno sportello per il rilascio agli utenti della documentazione relativa all’esenzione ticket».
Il sodalizio chiede inoltre di valutare l’apertura di un centro di informazione sui servizi sanitari offerti sul territorio e sulle campagne di prevenzione e di screening gratuiti, puntando «sull’ammodernamento tecnologico e sul potenziamento dei macchinari», procedendo all’apertura di reparti chiusi negli anni passati e implementare i posti letto nonché migliorare la «medicina territoriale, aumentando il numero delle ore delle varie figure specialistiche territoriali». Tra le richieste, la necessità di prevedere «il potenziamento d’obbligo del Pronto soccorso, tenendo in considerazione che l’ordine di servizio per medici di altri reparti in una situazione di emergenza può essere effettuato anche quando le unità da reclutare non sono in sovrannumero e utilizzando a tal fine anche i medici degli ambulatori dei reparti affini, tipo chirurgia e medicina».
Il flash mob
Partendo da queste valutazioni, Cittadinanzattiva ha proposto per la giornata del 31 marzo un flash mob: «È una marcia simbolica- spiega il portavoce Neri- che abbiamo intenzione di realizzare mensilmente. Si parte da via Danta Alighieri, sede Asp, per poi percorrere il corso Vittorio Emanuele III, Corso Umberto primo e poi via XXV Aprile, sede dell’Ospedale. Molto spesso sentiamo lamentele nei confronti dei sanitari ma sono vittime anche loro di questo sistema malsano. Se sono isolati, ridotti all’osso, è normale non riuscire a dare assistenza a stretto giro ai pazienti. C’è un dato di fondo da cui partire, i cittadini devono poter accedere ai servizi sanitari. I medici, d’altro canto, devono essere messi nelle condizioni di lavorare».
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