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Tropea: ospedale al collasso fra carenze di personale, reparti chiusi e sovraccarico di lavoro

Il grido di dolore di alcuni infermieri: «Il nosocomio va potenziato perché l'atto aziendale dice così. Basta balletti politici e chiacchiere». Ecco tutte le criticità

Tropea: ospedale al collasso fra carenze di personale, reparti chiusi e sovraccarico di lavoro
L'ospedale di Tropea
L'ingresso ai reparti dell'ospedale di Tropea
L’ospedale civile di Tropea

«Medicina, Dialisi, Oncologia, laboratorio analisi, Radiologia. Sono questi i pilastri di un ospedale e se mancano tali servizi non ha alcun senso ricoverare pazienti a Tropea». Questo lo sfogo, chiaro e preciso, del personale infermieristico del presidio sanitario da anni sotto i riflettori per le mille promesse di potenziamento mai mantenute. «Il cosiddetto Piano aziendale più passa il tempo e più ci appare quasi come una barzelletta. Quanto previsto, nero su bianco, per potenziare l’ospedale non è mai stato rispettato da nessuno, però ora se non si interviene davvero rischiamo non solo la chiusura definitiva ma pure che Tropea venga snobbata come meta turistica». [Continua in basso]

L'ospedale di Tropea (foto Libertino)

Il personale infermieristico da noi interpellato non le manda a dire e sottolinea come negli anni «non hanno mai visto la luce i nuovi servizi di base come i posti letto di ortopedia o chirurgia generale. Col tempo si sta sta procedendo ad un ridimensionamento – sottolineano alcuni infermieri – e ogni tassello che viene a mancare indebolisce sempre più una struttura che, se si continua così, nel suo immediato futuro vedrà il suo crollo definitivo. Questo, che è un dato di fatto, lo si vede con i continui pensionamenti di personale cui poi non segue un rimpiazzo con nuove nomine. Stiamo parlando non solo di personale medico, amministrativo e vari responsabili, ma anche tecnici come idraulici o elettricisti. Il prossimo pensionamento avverrà all’Ufficio accettazione e cartelle cliniche e sarà un problema ulteriore se non dovesse esser sostituito.
Il direttore del presidio, Liberata Purita, sta prendendo provvedimenti in merito e speriamo che almeno questo si risolva, ma se dall’alto non ci sarà alcuna direttiva la situazione resta ferma a diverse figure mancanti». I servizi «oramai ridotti a lumicino ci spingono ancora una volta a chiedere alle alte sfere: che cosa ci sia sotto? Perché si sta bistrattando un ospedale così prezioso per il territorio costiero e per lo sviluppo dello stesso? Forse non ci si rende conto che Tropea oggi ricopre un ruolo importante come meta turistica e moltissime presone prima di prenotare le proprie vacanze chiamano e si informano prima per sapere se c’è un ospedale, se funziona e che servizi offre al territorio. Se il comparto sanitario tropeano viene a mancare sarà un bel problema pure per il settore turistico». Turismo a parte, gli ulteriori problemi quotidiani che gravano sull’esiguo personale in forse a Tropea riguardano Medicina generale: «Da quando questo reparto a Vibo è stato chiuso, tutto il lavoro di Dialisi e Nefrologia viene convogliato su Tropea, inclusi i pazienti oncologici e neurologici, perciò il lavoro del personale andrà ad aumentare notevolmente e i numeri sono quelli. Miracoli non se ne possono fare». Gli infermieri chiedono quindi che «si applichi davvero quanto scritto e con serietà, senza prendere in giro nessuno e senza più sprecare tempo prezioso».

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