Ospedale di Vibo, i radiologi replicano alle dichiarazioni dei familiari di un paziente
Nei giorni scorsi la denuncia dei parenti di un 85enne che è stato costretto al trasferimento in altri nosocomi fuori provincia
I dirigenti medici radiologi dell’Asp di Vibo Valentia replicano all’articolo di giornale pubblicato dalla nostra testata, recante il titolo “Ospedale di Vibo, dall’attesa in barella alla Tac rotta: l’odissea di un 85enne” pubblicato lo scorso 12 febbraio, poiché “ci sono alcune inesattezze che andrebbero chiarite alla popolazione” circa le dichiarazioni dei familiari dell’anziano costretto al trasferimento in altri nosocomi per effettuare un esame diagnostico. [Continua in basso]
La replica dei medici radiologi: “Innanzitutto, la Tac del P.O. di Serra San Bruno risulta essere regolarmente funzionante, è stata in disuso solo un giorno, quindi è inesatto affermare che la sola Tac in funzione è quella del P.O. di Tropea. – precisano – Secondo e fondamentale punto, vorremmo rispondere al quesito: “Non si è compreso per quale motivo non è possibile effettuare Tac con mezzo di contrasto presso il P.O. di Tropea?”. Il motivo – affermano i medici in risposta a quanto sollevato dai familiari del paziente – risiede in disposizioni di Legge. Nello specifico il D.lgs 101/2020 e la Eurotom 59, in materia di Radioprotezione, secondo le quali non è possibile eseguire prestazioni radiologiche in assenza del medico radiologo, il quale è obbligato alla giustificazione dell’esame prima che lo stesso sia eseguito. Alla luce di quanto appena detto, pare chiaro desumere che, se le prestazioni ambulatoriali si erogano in assenza del medico radiologo, si sta operando nell’illegalità. Le linee guida Istisan 10/44, definiscono le eccezioni a tale regola e la possibilità di realizzare l’atto medico radiologico, nella piena legalità, mediante il Teleconsulto, esclusivamente per esami eseguiti in regime di Urgenza, e previa interazione tra i medici, richiedente e radiologo. In telegestione, proprio per l’assenza del medico radiologo, è possibile esclusivamente eseguire esami radiologici senza mezzo di contrasto sia per via endovenosa che endocavitaria e solo esami radiologici che non espongono il paziente ad una dose radiante superiore a II. Tra l’altro – evidenziano i radiologi – il P.O. di Tropea non è attrezzato alla esecuzione di esami contrastografici (ad esempio è sprovvisto di iniettore). Bisogna inoltre specificare che i macchinari, non sono indistruttibili e che come si ammala l’uomo, anche le macchine possono andare incontro a disfunzioni. Spesso ci troviamo difronte a un abuso nell’utilizzo di questi macchinari e proprio l’eccessivo carico di lavoro può determinare il mal funzionamento degli stessi. Il disagio che si viene a creare con la Tac non funzionante, è un disagio prima di tutto per noi operatori, oltre che per l’utenza. Si consideri la tempestività e la professionalità del medico radiologo che ha eseguito l’esame ecografico al paziente, di questo specifico caso, e l’impossibilità di tale medico a poter eseguire l’esame di II livello che confermasse il referto ecografico.
Pertanto, – concludono i dirigenti medici – l’odissea dei pazienti, risulta essere prima di tutto di noi medici radiologi, che vorremmo poter lavorare sempre nel pieno delle nostre possibilità , in strutture funzionali”.
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