Sanità, il debito della Calabria supera un miliardo di euro
Il governatore Occhiuto illustra i dati ed evidenzia: «Molte delle pretese creditorie sono probabilmente duplicate, andranno verificate»
I crediti vantati dai fornitori del sistema sanitario calabrese, alla data del 31 dicembre 2020, come previsto dalla norma, ammontano a 862.709.609 euro. Ad ottobre scorso il debito ulteriore era di altri 363.834 mila euro. I dati della ricognizione dell’esposizione debitoria del sistema sanitario calabrese sono stati forniti dal presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, commissario ad acta per la sanità, nel corso di una conferenza stampa per illustrare gli esiti dell’operazione messa in atto negli ultimi mesi, presenti il subcommissario Ernesto Esposito, il direttore generale del Dipartimento Salute Jole Fantozzi e il commissario di Azienda Zero Giuseppe Profiti. «Possiamo dire – ha detto Occhiuto – che la Calabria e la comunità nazionale aspettavano da 12 anni, da quando è iniziato il commissariamento, che si facesse la ricognizione del debito. In pochi mesi noi l’abbiamo fatto. Abbiamo così dimostrato che questo debito monstre di cui si è tanto fantasticato 3/4 miliardi non c’è in Calabria. Il debito può essere al massimo, almeno quello fino al 2020, a cui aggiungere quello relativo agli ultimi due anni. Una cifra suscettibile di importanti riduzioni perché molte delle pretese creditorie sono probabilmente duplicate perché considerate anche in quelle delle società che hanno acquisto i crediti o perché molti fornitori vantano importanti crediti derivanti da extrabudget tutti da verificare». [Continua in basso]
Il governatore ha aggiunto: «C’è un pregiudizio nei confronti di questa regione, il pregiudizio che questa regione e soprattutto la sua sanità siano ingovernabili, che non si possano fare le cose per bene. Noi stiamo cercando di sradicare questo pregiudizio, che è stato alimentato secondo me anche dall’interesse di molte parti del Paese che hanno guadagnato sull’inefficienza del sistema sanitario calabrese, sul gap tra la nostra sanità e gli altri sistemi regionali». L’attività è stata svolta con l’apertura di un portale a cui sono stati iscritti i fornitori, l’invio di 14 mila pec ottenendo circa 1.300 risposte, rappresentative comunque del grosso delle società interessate. «Saremo più contenti – ha aggiunto Occhiuto – quando potremo utilizzare le risorse per poter riaccendere i motori e fare funzionare la sanità calabrese. Oggi, però, siamo felici perché è stato fatto un passo importante che si concluderà chiaramente con l’approvazione dei consuntivi ad aprile, maggio da parte delle aziende». In materia di possibile azzeramento del debito, Occhiuto ha detto: «Non escludo nulla».
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