Serra, il Comitato San Bruno continua la battaglia: «Trovare una soluzione per la Casa di comunità»
Dopo il sit in alla Regione, inviata una Pec all'Asp e intanto si chiede ai sindaci di attivarsi perché si trovino dei locali per la nuova struttura sanitaria: «Collocarla in ospedale sarebbe preludio della chiusura dello stesso»
Il Comitato San Bruno non arretra di un passo e a poco più di dieci giorni dal sit-in davanti alla Cittadella regionale di Catanzaro, si continua ad insistere: «La Casa della comunità non va collocata nei locali dell’ospedale di Serra San Bruno». Punto di partenza, proprio l’incontro che si è tenuto alla Regione il 16 dicembre: «Subito dopo – informano i componenti del Comitato – abbiamo inviato una Pec al commissario straordinario dell’Asp di Vibo Valentia Giuseppe Giuliano e per conoscenza al commissario ad acta Roberto Occhiuto, alla dottoressa Maria Pompea Bernardi, all’ingegnere Pasquale Gidaro e alla dottoressa Sabina Scordo, chiedendo, in tempi ristretti, la documentazione relativa alla collocazione della Casa della comunità all’interno dell’ospedale San Bruno, al fine di dimostrare l’inconciliabilità delle due strutture». Il Comitato, infatti, sostiene che «l’allocazione della Casa della comunità rappresenti il preludio per la chiusura del nosocomio». [Continua in basso]
«È stata richiesta, altresì – informano ancora dal Comitato – , la proposta fatta dall’ex commissario straordinario Bernardi al sindaco di Serra San Bruno di acquisto dell’immobile di via Alfonso Scrivo sede attuale del distretto sanitario. Sul punto, l’eventuale raggiungimento di un accordo avrebbe risolto definitivamente il problema dell’allocazione della suddetta. Oggi, purtroppo, le condizioni sembrano essere cambiate, affinché la Casa della comunità possa essere allocata nei locali del distretto dovrebbe essere concessa a titolo gratuito da parte del Comune, cosa che il sindaco non intende fare. Forse il sindaco e i suoi assessori non sanno che l’Asp, al di là del rinnovo contrattuale automatico avvenuto, può recedere dallo stesso con preavviso di 6 mesi. Ciò comporterebbe in ogni caso la perdita del canone di locazione e la perdita di una struttura sanitaria».
Il Comitato cita inoltre «la proposta fatta dal sindaco di Spadola Piromalli, il quale ha dato la disponibilità del Comune di concedere all’Asp un immobile a titolo gratuito. Vista la necessità di individuare una soluzione e nonostante la richiesta dei consiglieri di minoranza di convocazione di un Consiglio comunale straordinario aperto, chiediamo ai sindaci del comprensorio di farsi parte diligente e convocarne uno a loro volta aperto a tutti i sindaci e le istituzioni. Il Comitato proseguirà nella sua azione con nuove iniziative».
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