Terapia intensiva Vibo, il nuovo modulo consegnato all’Asp: già effettuato il collaudo
Rimangono in piedi le preoccupazioni per le difficoltà che si hanno nel reperire, da parte dell’Azienda sanitaria provinciale, nuovo personale medico specializzato
Consegnato all’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia il nuovo modulo di terapia intensiva realizzato nell’area centrale dell’ospedale civile “Jazzolino” del capoluogo. Nella giornata di ieri, inoltre – secondo quanto appreso – è stato già effettuato il collaudo della struttura – che ha dato esito positivo – da parte dell’Ufficio tecnico di Palazzo ex Inam guidato dalla responsabile Michela Soriano che si è avvalsa della collaborazione di professionisti esterni. Il nuovo modulo avrà un totale di 6 posti letto (che vanno ad unirsi agli altri sei già presenti nel reparto interno al nosocomio cittadino). Costo stimato dell’intera opera 1.665.168,94 euro. I fondi sono stati stanziati dal Ministero della Salute che ha approvato qualche mese fa il Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera. Ad aggiudicarsi l’appalto dei lavori è stata l’impresa Manufacturing Engineering & Development (Med) Srl di Padova.
La costruzione e la consegna della suddetta terapia intensiva consentiranno dunque al locale nosocomio, cosiddetto spoke, un potenziamento della struttura per l’assistenza rianimatoria e dei servizi di emergenza-urgenza nell’ambito dell’azione anti Covid-19 (ma anche per altro), cui la struttura ospedaliera è chiamata a fronteggiare – così come naturalmente altri ospedali – da oltre due anni. Rimangono, tuttavia, tutte in piedi le preoccupazioni per le difficoltà che inevitabilmente si incontreranno al momento in cui servirà reperire da parte dell’Azienda sanitaria nuovo personale medico specializzato per rendere la suddetta struttura pienamente operativa. Sono, peraltro, timori del tutto fondati in quanto. -come è noto – è diventato faticoso reclutare nuovi medici, in alcune branche addirittura impossibile, poiché non solo mancano i medici specializzati ma alcuni sanitari non intendono proprio venire a lavorare nelle strutture del Vibonese. Prova ne è anche e soprattutto la scarsa partecipazione ai posti messi puntualmente a bando da parte dell’Asp.
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