Asp di Vibo, la Cgil contro Giuliano per il trasferimento di un sindacalista: «Abuso di potere e attacco ingiustificato»
Il sindacato più rappresentativo fra i lavoratori dell'Azienda interrompe le relazioni sindacali con il management ed è pronto ad uno stato di agitazione ad oltranza del personale sanitario. Chiamati in causa anche Occhiuto, Mangialavori e Comito. Lettera indirizzata pure a tutti i parlamentari e consiglieri regionali del Vibonese
“Il commissario dell’Asp di Vibo Valentia, Giuseppe Giuliano, in data 7 dicembre ha deciso inopinatamente e ingiustificatamente di sferrare un attacco senza precedenti all’organizzazione sindacale della Fp Cgil, che attualmente risulta la più rappresentativa tra i lavoratori dell’Asp di Vibo Valentia sia in termini di consensi elettorali (Rsu), con circa il 50% dei consensi e sia in termini di deleghe sindacali”. Esordisce così la Cgil Area vasta Cz – Kr- Vv in una lettera aperta indirizzata al commissario straordinario dell’Asp, al presidente della Regione Calabria, ai parlamentari e ai consiglieri regionali della provincia di Vibo Valentia.
“Evidentemente l’attivismo messo in atto dalla categoria sindacale, sia nel settore del comparto che in quello della dirigenza, teso ad evidenziare con puntualità e senso di responsabilità le criticità che attanagliano il settore – caos organizzativo del Pronto soccorso di Vibo, aumento delle liste d’attesa, carenza di personale medico e di supporto assistenziale – sta provocando nel commissario straordinario Giuliano un po’ di nervosismo e malcontento”. [Continua in basso]
“Tant’è – prosegue la Cgil – che tale nervosismo l’ha indotto a commettere un grave atto di abuso di potere firmando illegittimamente una disposizione di servizio punitiva nei confronti di un nostro dirigente sindacale, nonché funzionario amministrativo presso l’Unità operativa acquisizione beni e servizi. Forse per avere osato esprimere le proprie opinioni, evidentemente a lui non gradite, in una recente riunione promossa da questa organizzazione sindacale? O forse perché, nel corso degli anni ha osato esercitare il suo ruolo in ambito della propria autonomia professionale e perché mai ha obbedito ad ordini di scuderia da qualsiasi parte potessero provenire, anche nella stesura delle proposte dei provvedimenti formulati? Evidentemente Giuliano ignora o fa finta di ignorare che nella Costituzione è tutt’ora vigente l’articolo 21 che tutela la libertà di opinione e che un sindacalista, in base alla legge 300 (Statuto dei Lavoratori), non può essere perseguito o discriminato, anche se dipendente, per le sue o opinioni sindacali e men ché meno trasferito in altra sede – così come lui ha disposto da Vibo Valentia a Serra San Bruno – senza preventiva autorizzazione della sigla sindacale di appartenenza. Perché altrimenti non si spiega, solo a tre mesi dal pensionamento del dirigente sindacale, in una situazione di grave precarietà di organico nell’U. O. di appartenenza, senza l’assegnazione di una stanza e degli strumenti di lavoro”.
E ancora: “Come se non bastasse, vorremmo ricordare a Giuliano che, nella pubblica amministrazione vige ancora il principio della separazione degli atti di indirizzo e controllo, demandati a un direttore generale/commissario, da quelli di gestione demandati, invece, ai dirigente/direttori della pubblica amministrazione. Un commissario, pertanto, non può firmare atti di gestione quali sono appunto le disposizioni di servizio tipo quella somministrata inopportunamente al suddetto funzionario. A tal proposito ci chiediamo come mai il direttore preposto alla Struttura organizzativa di appartenenza del funzionario non abbia firmato lui la disposizione, ammesso che potesse farlo giustificandone i motivi che, a nostro avviso, sono inesistenti e velleitari. Per questo il sindacato, a tutela del proprio dirigente sindacale, avvierà, attraverso il proprio ufficio legale, un ricorso d’urgenza presso il giudice del lavoro per palese comportamento antisindacale ai sensi dell’art. 28″. [Continua in basso]
Secondo la Cgil, “il nervosismo di Giuliano si era già manifestato in precedenza con l’avvio di alcuni procedimenti disciplinari nei confronti di alcuni medici e infermieri in servizio presso il Pronto soccorso che, a suo dire, avrebbero osato denunciare platealmente i palesi disservizi tuttora presenti presso il più importante presidio sanitario aziendale ormai privo dell’organico necessario per coprire i turni di servizi che, inevitabilmente, produce gravi ripercussioni sull’utenza costretta a subire lunghe ore di attesa. Alla luce di ciò è possibile che il presidente della Giunta regionale Occhiuto, nonché commissario straordinario della Sanità e i suoi referenti politici territoriali – Mangialavori e Comito – non si rendano conto che i comportamenti del commissario Giuliano sono gravi segnali di nervosismo tendenti a nascondere la sua incapacità di governare l’Asp di Vibo Valentia? Possibile che tra le figure manageriali esistenti, il governatore Occhiuto non sia in grado di individuare una persona capace di qualificare e rilanciare gli ormai disastri servizi sanitari di questa provincia? Per quanto ci riguarda – concludono – la misura è colma e da oggi in avanti riteniamo interrotte le relazioni sindacali con l’attuale management dell’Asp di Vibo e se il provvedimento non dovesse essere ritirato immediatamente, oltre al ricorso al giudice del lavoro, metteremo in campo le procedure dello stato di agitazione del personale sanitario ad oltranza”.
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