Vibo, Amalia Bruni: «Allo Jazzolino turni massacranti. Il Medioevo della sanità»
Il consigliere regionale: «L'ultima brutta notizia arriva dall'ospedale dove un collega, di Pronto soccorso ha avuto una sincope, è caduto e si è fratturato una costola». Appello a Occhiuto
«La situazione della sanità nella nostra Regione è drammatica e ogni giorno purtroppo ne abbiamo una dimostrazione. Del 118 ne parliamo quasi quotidianamente, sulla chiusura del Centro di Farmacovigilanza abbiamo speso, inutilmente, fiumi di parole, sulla carenza cronica di medici, specialisti, personale parasanitario ne raccontiamo da tempo. Ma non basta perché la realtà continua a essere peggiore di qualsiasi incubo immaginabile. L’ultima brutta notizia arriva dall’ospedale Jazzolino di Vibo dove un collega, di Pronto soccorso ha avuto una sincope, è caduto e si è fratturato una costola”. Lo scrive Amalia Bruni, leader dell’opposizione in consiglio regionale. «Sono rimasti in sei – prosegue – e hanno denunciato questa situazione insostenibile tempo fa con una lettera inviata a tutti, compreso il prefetto e sindacati senza nessun risultato concreto, solo parole e a volte nemmeno quelle. Sono colleghi allo stremo che fanno turni massacranti e l’episodio purtroppo è la normale conseguenza per come si è costretti a lavorare. Intanto continua l’esodo di colleghi verso le strutture private, un medico di Vibo delle infettive Covid, tempo fa è stato picchiato e si è licenziato, una dottoressa del Pronto soccorso è stata aggredita in estate da un parente di un paziente e per le liste di attesa per visite, anche urgenti, siamo già a metà del 2024. I colleghi dello Jazzolino chiedono una mano, altrimenti il Pronto soccorso rischia la chiusura». [Continua in basso]
Per Amalia Bruni, dunque, situazioni di questo tipo «non si risolvono con incentivi economici come previsto dalla legge regionale che, a mio avviso, sarà certamente impugnata. Qua parliamo di colleghi che non possono fare oggettivamente di più, hanno già gettato il cuore oltre l’ostacolo e sono distrutti fisicamente e psicologicamente, non si può mandarli a morire in cambio di qualche centinaio di euro in più. Bisogna assumere medici per ripristinare le condizioni essenziali perché i reparti, funzionino al meglio e in tutta sicurezza per sanitari e pazienti. Commissario Occhiuto, questa è la situazione della sanità in Calabria a oltre un anno dalla sua elezione e dalle sue promesse per un Rinascimento calabrese. Ieri le abbiamo chiesto di occuparsi non dei massimi sistemi ma delle cose di casa sua. Il triste esempio delle condizioni del Pronto soccorso dello Jazzolino confermano – conclude Amalia Bruni – che è tempo di agire rapidamente oppure sarà sempre di più Medioevo per la sanità».