sabato,Novembre 23 2024

Alla Pediatria di Vibo carenza di medici ed esoneri dal servizio. Reparto in affanno

Il commissario dell’Asp autorizza il lavoro straordinario per i sanitari in servizio per assicurare i livelli essenziali di assistenza. Tempo fa l’appello del Codacons per realizzare una struttura semplice di neurologia pediatrica

Alla Pediatria di Vibo carenza di medici ed esoneri dal servizio. Reparto in affanno
L’ospedale “Jazzolino”

Arriva il lavoro straordinario anche per i medici di pediatria e neonatologia in servizio nel reparto dell’ospedale civile “Jazzolino” di Vibo Valentia per il periodo ottobre-dicembre 2022, fino ad un massimo di 6 turni di servizio a settimana (turni di 6 ore ciascuno e/o 12 ore, massimo 38 ore settimanali). Obiettivo dichiarato: garantire l’erogazione degli attuali Livelli essenziali di assistenza e la continuità assistenziale, attualmente compromessi proprio per la carenza di organico e per altre questioni. La decisione è stata assunta nel fine settimana appena lasciato alle spalle dal commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia Giuseppe Giuliano, che ha così fatto suo l’esplicito invito del direttore del Dipartimento di Medicina Salvatore Braghò, il quale peraltro è anche il responsabile del reparto di pediatria e neonatologia, ad attivare le prestazioni aggiuntive poiché – si legge nella delibera firmata dal commissario straordinario dell’Azienda di via dante Alighieri -le «attuali carenze di organico e gli esoneri dal servizio, più volte segnalate sia dal direttore dell’Unità, che dal direttore del Dipartimento di Medicina, determinano l’impossibilità di assicurare la regolare turnistica e l’erogazione dei servizi», mentre «l’attuale emergenza epidemiologica Covid-19 potrebbe affliggere unità, già super impegnate su più fronti».  L’effettuazione delle prestazioni aggiuntive, quindi, appare «indispensabile al fine di garantire l’erogazione delle attuali attività assistenziali e dei sevizi della Soc di Pediatria e Neonatologia». Tali prestazioni aggiuntive – viene sempre spiegato nella delibera del commissario – «da rendersi al di fuori dell’orario di servizio istituzionale,  in regime di attività libero-professionale, saranno remunerate da parte dell’Azienda sanitaria provinciale secondo la tariffa orario prevista dal Contratto collettivo nazionale di lavoro-Area medica». [Continua in basso]

L’appello del Codacons per una neurologia pediatrica

La sede dell’Asp di Vibo Valentia

Poco tempo fa – ricordiamo –  ci fu un nuovo appello da parte del responsabile provinciale del Codacons Claudio Cricenti per realizzare nel reparto di Pediatria di Vibo una struttura semplice di neurologia pediatrica. Lo stesso non ha mancato, inoltre, di evidenziare la forte carenza di personale: «Abbiamo – ha sottolineato Claudio Cricenti –  un ospedale di provincia che copre un fabbisogno esteso anche alla Piana e che vanta un reparto di Pediatria formato da professionisti validi e preparati e nel quale l’inserimento di una struttura semplice ospedaliera che assicuri i servizi di neurologia pediatrica sarebbe un atto dovuto a servizio dell’utenza dell’intera provincia: quei servizi di qualità per i quali la Pediatria di Vibo si batte per assicurare ai propri piccoli pazienti, reparto che però deve fare i conti con carenze di personale, ma soprattutto dell’assenza di strumentazione e di professionisti. Ma invece – spostandoci dal lato della Regione e della mera “amministrazione” – sembra assistersi ad un percorso inverso che la politica deve sovvertire»

L’invito è proprio alla politica affinché «intervenga – senza colori o bandiere, ma in maniera condivisa – per il settore della sanità ed il diritto dei bimbi ad avere servizi facendo sì che si affermi un diritto garantito e oggi invece gravemente violato. Basta ai viaggi della speranza – ha rimarcato sempre il responsabile Codacons –  basta sentirsi persone sfortunate, genitori che non possono dare ai propri figli le medesime possibilità di riabilitazione che hanno altri bimbi. Basta a genitori che rinunciano a lavorare e a vivere perché la Calabria non offre servizi. Basta a veder rovinate intere famiglia.  Basta a vedere bambini abbandonati dalla Regione».  

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