Sanità Vibo, esposto in Procura del consigliere Russo: «Ambulanza negata e medici al collasso»
La denuncia dopo la disavventura vissuta da un parente invalido: «Nonostante le promesse dei mercanti di soluzioni, nulla è cambiato e mentre si chiacchera la gente muore»
Un esposto alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia in ordine a un presunto caso di malasanità. È l’iniziativa del consigliere comunale di Vibo Valentia Giuseppe Russo, che comunica di aver dato mandato ai legali della sua famiglia «a tutela dei nostri diritti sanciti dalla nostra Costituzione italiana, affinché ogni cittadino possa curarsi regolarmente a carico del Sistema nazionale sanitario».
Il tutto nasce dalla vicenda vissuta da uno stretto congiunto di Russo, che affetto da molteplici patologie ed invalido. «Gli è stato negato – spiega Russo -, dietro regolare chiamata al 118, l’arrivo di un’ambulanza per ben due volte nel giro di tre giorni. Chiamata fatta al Pronto soccorso con tanto di esposizione della gravità della situazione, e che per ben due volte ha avuto la stessa risposta: non c’erano ambulanze a disposizione e si sarebbero fatto carico di richiamare al più presto il paziente. Ovviamente chiamata mai arrivata e familiari costretti a mobilitarsi tramite mezzi privati e con seri rischi per il paziente». [Continua in basso]
«Una sanità marcia – denuncia Russo -, completamente al collasso nonostante le molteplici promesse da mercanti di soluzioni immediate. Proprio stamattina il primario del Pronto soccorso di Vibo ha definito i medici come carne da macello. Medici abbandonati a se stessi e costretti a lavorare senza i mezzi necessari per garantire la salute dei cittadini. Una struttura come l’ospedale di Vibo priva di operatori sanitari, medici, reparti chiusi e incredibilmente senza un numero sufficiente di ambulanze per soddisfare il bacino di utenza. Niente è cambiato, anzi tutto è peggiorato».
Il consigliere Russo si rivolge quindi al governatore Occhiuto: «Metta in secondo piano tutte le altre problematiche che affliggono questa amara terra e si dedichi ai problemi di questa sanità malata. Una sanità che oggi lede la dignità dei calabresi e mortifica ancora di più questa terra vista agli occhi delle altre regioni, come terra di nessuno soffocata dalla ‘ndrangheta e con una sanità del terzo mondo. Ritengo che il diritto a curarsi debba essere anteposto prima di ogni cosa, aldilà di tutte le manovre che si mettono in campo per portare finanziamenti sulle nostre infrastrutture, che certamente sono importanti per il territorio ma che si riducono al nulla davanti la malasanità».
Poi un pensiero ai sanitari vibonesi: «Solidarietà a tutti i nostri medici dello Jazzolino, che ritengo degli eroi… Uomini, donne, professionisti che ogni giorno non si tirano indietro nonostante le drammatiche difficoltà che incontrano giornalmente. Vi ringrazio tutti. Il mio esposto – conclude Russo – spero serva a scuotere gli animi di chi oggi ha il potere oggettivo di fare. Questo è tenere al proprio territorio, questo è amare i suoi cittadini e la propria terra. Il resto sono solamente chiacchiere mentre la gente muore».