Modulo Terapia intensiva anti Covid a Vibo: ecco costi, posti letto previsti e tempi di consegna
Avviati i lavori per la realizzazione della nuova struttura modulare che sorgerà nell’area esterna dello “Jazzolino” grazie a un apposito finanziamento del Governo centrale
La realizzazione delle nuove Terapie intensive modulari in Calabria (inizialmente chiamate ospedali da campo), finalizzate a garantire una copertura sanitaria anche in quei territori sprovvisti di presidi anti-Covid, sono state confermate a novembre del 2020 dall’ex presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì. «Sono particolarmente orgoglioso del risultato raggiunto. Avevo chiesto ufficialmente alla Protezione civile e alla Croce rossa italiana disse all’epoca l’interessato – la consegna di ospedali da campo attrezzati per far fronte alla seconda ondata della pandemia e fondamentali per decongestionare i nostri ospedali. Il mio appello, condiviso con la giunta e i consiglieri regionali, è stato accolto con grande sollecitudine e questo non può che infondere nuova fiducia per il prossimo futuro. L’operatività degli ospedali da campo migliorerà dunque l’offerta complessiva e ci consentirà di affrontare il futuro con maggiore serenità». [Continua in basso]
Lavori avviati: in due mesi la consegna della struttura
E così – a distanza di quasi due anni dalla conferma – martedì scorso sono ufficialmente partiti i lavori per realizzare un modulo di Terapia intensiva nell’area centrale dell’ospedale civile “Jazzolino” di Vibo Valentia. Gli interventi dovrebbero essere completati entro due mesi. «Ciò consentirà nel nostro nosocomio spoke – hanno riferito ieri i vertici dell’Azienda sanitaria provinciale – un potenziamento della struttura per l’assistenza rianimatoria e dei servizi di emergenza-urgenza nell’ambito dell’azione anti Covid-19 cui la struttura ospedaliera è chiamata a fronteggiare da oltre due anni».
Ecco i costi del progetto e i posti letto previsti
Il progetto esecutivo per l’allestimento del modulo di Terapia intensiva – atto a fronteggiare l’emergenza sanitaria connessa alla diffusione del virus Covid – è stato approvato dall’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia. Il nuovo modulo di Terapia intensiva avrà complessivamente 6 posti letto. Costo stimato dell’intera opera in 1.665.168,94 euro. I fondi sono stati stanziati all’Azienda sanitaria vibonese dal Ministero della Salute che ha approvato il Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera. Una volta licenziato il progetto, questo è stato depositato presso la piattaforma Ainop (Archivio informatico delle opere pubbliche) del Ministero, trasmesso allo stesso per le determinazioni del caso, nonché al Comune di Vibo Valentia. Ad aggiudicarsi l’appalto dei lavori è stata, infine, l’impresa Manufacturing Engineering & Development (Med) Srl di Padova. Il suddetto intervento sarà, inoltre, inserito nel prossimo aggiornamento del Programma triennale delle opere pubbliche dell’Asp relativo al triennio 2022-24 e nell’elenco annuale 2022, ricadendo l’opera nella casistica che prevede che “un lavoro non inserito nell’elenco annuale può essere altresì realizzato sulla base di un autonomo piano finanziario che non utilizzi risorse già previste tra i mezzi finanziari dell’amministrazione al momento della formazione dell’elenco, avviando le procedure di aggiornamento della programmazione”.
Necessario incrementare le attività di ricovero in terapia intensiva
Il via libera al progetto è stato dato dal commissario straordinario dell’Asp Giuseppe Giuliano, il quale nella delibera (la numero 1.035) spiega che il Decreto legge del 19 maggio 2020, recante “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19”, prevede che, «al fine di rafforzare strutturalmente il Servizio sanitario nazionale in ambito ospedaliero, le Regioni e le Province autonome garantiscano – tramite la definizione di un apposito Piano di riorganizzazione volto a fronteggiare adeguatamente le emergenze pandemiche, come quella da Covid-19 in corso – “l’incremento di attività in regime di ricovero in terapia intensiva e in aree di assistenza ad alta intensità di cure. Rendendo strutturale la risposta all’aumento significativo della domanda di assistenza in relazione alle successive fasi di gestione della situazione epidemiologica correlata al virus 5ars-CoV-2, ai suoi esiti e a eventuali accrescimenti improvvisi della curva pandemica”».
Sempre lo stesso Decreto legge dispone, inoltre, che i Piani di riorganizzazione, approvati dal Ministero della Salute, siano «recepiti nei programmi operativi e siano monitorati congiuntamente, a fini esclusivamente conoscitivi, dal Ministero della Salute e dal Ministero dell’economia e delle Finanze in sede di monitoraggio dei citati programmi operativi”».
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