martedì,Novembre 26 2024

Emergenza Covid, nei bambini non vaccinati il doppio di casi gravi

È quanto risultata da un'indagine compiuta dall'Istituto superiore di sanità e dal ministero della Salute pubblicata dalla rivista Lancet nella fascia d'età tra i 5 e gli 11 anni

Emergenza Covid, nei bambini non vaccinati il doppio di casi gravi

Casi gravi di Covid più frequenti nei bambini privi di vaccino. Nella fascia dai 5 agli 11 anni l’efficacia del vaccino anti Covid-19 è risultata più bassa rispetto a quella riscontrata negli studi autorizzativi, con una protezione del 29% contro l’infezione e del 41% contro la malattia grave, ma per i non vaccinati l’incidenza delle forme severe della malattia è risultata doppia rispetto a chi aveva fatto le due dosi. Questi i risultati di uno studio dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute, pubblicato dalla rivista ‘Lancet’. I ricercatori hanno esaminato i dati di oltre un milione di bambini vaccinati con due dosi, 134mila con una dose e 1,8 milioni di non vaccinati. L’efficacia è stata stimata incrociando i dati del Sistema di sorveglianza integrata Covid-19 e quelli dell’anagrafe vaccinale nazionale, prendendo in considerazione tutti i bambini tra i 5 e gli 11 anni che non avevano avuto una diagnosi di infezione precedente seguiti tra il 17 gennaio e il 13 aprile 2022, un periodo caratterizzato dalla dominanza della variante Omicron. [Continua in basso]

Nel periodo considerato sono stati notificati al Sistema di sorveglianza circa 767mila casi nella fascia 5-11 anni. L’incidenza più alta si è avuta nel gruppo dei non vaccinati (426,9 ogni 100mila ‘giorni-persona’), e la più bassa nei vaccinati con due dosi (234,5 ogni 100mila giorni-persona). Sempre nel periodo considerato, si sono verificati 644 casi severi di Covid-19, tutti ospedalizzati. Tra questi si sono verificati 15 ricoveri in terapia intensiva e due decessi, solo tra i non vaccinati. L’incidenza di malattia severa è risultata doppia nei non vaccinati (0,6 ogni 100mila giorni-persona contro 0,3).

«L’analisi – sottolineano gli autori nell’articolo – si riferisce a uno specifico periodo in cui era predominante la variante Omicron. Anche una protezione moderata ha contribuito in maniera significativa a ridurre gli effetti dell’infezione, soprattutto quelli più gravi, come dimostra la differenza di incidenza dei casi severi nei due gruppi».

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