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Postazione 118 a Pernocari, il sindaco Petrolo all’Asp: «Non siamo un paese sperduto»

Il primo cittadino di Rombiolo chiede chiarimenti in merito al cambio di programma: «Sono stati fatti anche interventi di manutenzione salvo poi sapere che nessuno sapeva nulla»

Postazione 118 a Pernocari, il sindaco Petrolo all’Asp: «Non siamo un paese sperduto»

Prima il trasferimento della postazione del 118 dall’ospedale “Jazzolino” di Vibo Valentia a Pernocari, in una struttura messa a disposizione dal Comune di Rombiolo. Poi, dopo proteste da parte degli operatori, il passo indietro da parte dell’Asp di Vibo Valentia. Ma “il balletto” del servizio di emergenza continua ad alimentare il dibattito. In queste ore, tramite una lettera aperta indirizzata al commissario dell’Asl, è intervenuto il sindaco di Rombiolo Domenico Petrolo. Il primo cittadino scrive: «La vicenda del mancato trasferimento di alcune unità del 118 a Pernocari, personalmente l’avrei sotterrata con una risata. Quale sindaco di una comunità che merita attenzione e rispetto sono obbligato a fare le rimostranze e pretendere dei chiarimenti in merito». [Continua in basso]

La sede dell’Asp di Vibo Valentia

I cittadini di Rombiolo e dell’intera area del Poro, attraverso il sottoscritto e gli altri sindaci, hanno evidenziato in più riprese – rimarca – la carenza strutturale di servizi sanitari nell’intero territorio a partire dall’assenza dell’assistenza pediatrica di base. Nell’ultima conferenza dei sindaci alla quale lei ha partecipato unitamente a tutti i consiglieri regionali del Vibonese, è stata condivisa la gravità della sanità nel vibonese e le forti lacune del piano aziendale predisposto dal Commissario che l’ha preceduta. Nella stessa seduta, tutti gli intervenuti hanno auspicato, oltre che interventi di ampio respiro, alcuni interventi correttivi al detto piano aziendale».

La postazione 118 tra Mesiano e Pernocari

Ebbene, in tale contesto «il presidente della Commissione sanità Comito – aggiunge Petrolo – ha ipotizzato alcuni interventi di prospettiva ed altri immediati e tra i servizi territoriali ha indicato l’allocazione di una postazione del 118 tra Mesiano e Pernocari. Nessuno ha avuto nulla da eccepire ed il sottoscritto, per spirito di servizio verso il territorio, si è messo a disposizione per fornire i locali. Il prosieguo – sottolinea il sindaco – l’ha gestito l’Asp in piena autonomia».

Il municipio di Rombiolo e, nel riquadro, il sindaco Petrolo

Per rendere possibile il trasferimento, Rombiolo ha profuso massimo impegno: «Ci è stato chiesto di sottoscrivere un contratto di comodato d’uso gratuito, ai tecnici è stata chiesta tutta la documentazione relativa all’agibilità dei locali e persino alcuni interventi di manutenzione ordinaria che sono stati fatti in modo tempestivo, salvo poi apprendere dalla stampa che nessuno ne sapeva nulla e tutti si sono mostrati straniti dal fatto che tale servizio dovesse realizzarsi a Pernocari». Petrolo tiene a precisare: «Questo popoloso centro non è uno sperduto paesino dell’entroterra aspromontano ma un’operosa frazione del comune di Rombiolo (ottavo comune per numero di abitanti della Provincia di Vibo Valentia) a 10 km da Vibo Valentia ed al centro dell’Area del Poro ove vivono oltre 40mila cittadini. Pertanto questo cambio di decisione, così repentina, denota che codesta azienda ha seri limiti nella programmazione degli interventi e che gli stessi sono dettati dai desiderata di alcuni operatori e non calibrati ai bisogni degli assistiti».

La richiesta spiegazioni all’Asp

Sul caso, il sindaco di Rombiolo invoca più trasparenza: «Comunque, qualunque scelta o cambio di decisione, anche se opinabile, è legittima, ma correttezza vuole che l’Amministrazione comunale debba essere informata e debbano essere date ampie spiegazioni, diversamente non ci resta che prendere atto del “garbo istituzionale” dell’Asp. [Continua in basso]

Negli anni Novanta sempre a Pernocari – ricorda in conclusione il primo cittadino – era stato insediato dall’Asp un centro fisioterapico molto frequentato dagli abitanti dell’intero comprensorio, valido nella struttura e ben collegato anche dai trasporti pubblici, e per l’occasione era stata potenziata la linea, ebbene anche allora, dopo qualche anno è stato chiuso perché era disdicevole che gli operatori si spostassero dalla città a Pernocari».

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