Nuovo ospedale di Vibo, la Cisl a Occhiuto: «Mantenere i tempi assegnati»
Fabio Blandino e Tonino D’Aloi considerano l’annuncio del governatore sull’emissione dell’ordine di servizio per l’avvio della progettazione esecutiva del nuovo nosocomio «un fatto di grande rilievo»
«L’annuncio del governatore della Regione Calabria sull’emissione dell’ordine di servizio per l’avvio della progettazione esecutiva del nuovo ospedale di Vibo Valentia è un fatto di grande rilievo per rompere gli indugi sulla volontà politica di accelerare i tempi di realizzazione della struttura, tanto da indicare in 90 giorni l’obbligo della consegna». Lo affermano Fabio Blandino (Filca-Cisl) e Tonino D’Aloi (Fp-Cisl), i quali riferiscono che «sull’autorevolezza e l’impegno di Roberto Occhiuto nella qualità di commissario ad acta per la sanità abbiamo avuto conferma prima con la firma del 5 aprile 2022 del Piano economico e finanziario di riequilibrio e lo schema di contratto aggiuntivo della concessione e poi il decreto del 13 aprile con il quale la Regione Calabria ha approvato in linea tecnica il progetto definitivo del nuovo ospedale». [Continua in basso]
A parere dei due sindacalisti, «ora occorre mantenere rigorosamente i tempi assegnati e da parte nostra vigilare che si riapra il più presto possibile il cantiere. Nel frattempo bisogna intervenire con la massima urgenza per porre rimedi alle precarie condizioni in cui versano gran parte dei reparti dello Jazzolino, a cominciare dalla ormai cronica e grande carenza di personale medico sanitario. Condizioni – aggiungono gli interessati – che rischiano di compromettere seriamente il diritto alla salute dei cittadini, creando una situazione di grave disagio sociale, senza sottovalutare che in molti, viste anche le lunghe liste di attesa e le condizioni di precarietà, rinunciano a curarsi. La sanità calabrese in grave crisi per carenza di strutture e di servizi non riesce a coprire le carenze di organico con medici che non partecipano ai bandi proprio per questi motivi».
Nel contempo, quindi, spiegano sempre Fabio Blandino e Tonino D’Aloi, bisogna pensare a «riorganizzare tutto il sistema socio-sanitario della regione, a incominciare dalla medicina del territorio, alla dotazione di attrezzature diagnostiche di alta tecnologia all’avanguardia con la formazione del personale per un utilizzo pieno delle stesse, puntando ad eliminare gli atavici tempi di attesa per le prestazioni dell’utenza». In chiusura La Filaca-Cisl chiede già da ora un incontro con il presidente Occhiuto per giorno 22 luglio «per avere conferma dell’avvenuta consegna della progettazione esecutiva e dei successivi tempi per l’inizio dei lavori».