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Ospedale di Vibo, turni e servizi a rischio: lavoro straordinario pure per i sanitari di Medicina

Il commissario straordinario dell’Azienda sanitaria Giuseppe Giuliano autorizza la procedura per le prestazioni aggiuntive che risultano essere l’unica via per evitare che il sistema nel Vibonese salti

Ospedale di Vibo, turni e servizi a rischio: lavoro straordinario pure per i sanitari di Medicina
L’ospedale civile Jazzolino di Vibo Valentia

Ecco cosa scrive il direttore facente funzioni del dipartimento di Medicina Antonio Talesa nella sua nota di proposta: «Le attuali carenze di organico determinano l’impossibilità di assicurare la regolare turnistica e l’erogazione dei servizi al fine di garantire i livelli essenziali di assistenza». Non c’è davvero pace per la sanità pubblica vibonese. Anche i dirigenti medici dell’Unità operativa di medicina dell’ospedale civile “Jazzolino” di Vibo Valentia vengono risucchiati nel limbo delle prestazioni aggiuntive. Il che vuol dire lavoro straordinario per tutti. Strada obbligata, d’altronde, per poter assicurare ancora i servizi alla collettività, anche perché il reparto di Medicina Interna del nosocomio della città capoluogo dallo scorso 7 gennaio è stato nuovamente riconvertito in Medicina Covid. E tutto questo lo sa bene anche l’attuale commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia Giuseppe Giuliano che – su proposta del direttore facenti funzioni Antonio Talesa – ha firmato l’ennesima delibera che autorizza i dirigenti medici dell’Unità operativa di medicina dello “Jazzolino” «ad assicurare le attuali attività assistenziali» tramite anche le prestazioni aggiuntive, autorizzate fino al 30 aprile prossimo, e comunque prorogabili fino al termine dello stato di emergenza,  «per garantire – scrive nella delibera il massimo responsabile della sanità vibonese – l’erogazione degli attuali livelli di assistenza e scongiurare possibili interruzioni di continuità assistenziali». [Continua in basso]

Prestazioni aggiuntive per evitare che salti il sistema

Cambiano le Unità operative, ma la carenza di personale medico-sanitario, riguarda tutti i reparti ospedalieri. Ormai non si contano più i medici ai quali sono state prorogate le prestazioni aggiuntive da parte dell’Azienda sanitaria provinciale. Mani legate, scelte obbligate, nessuna alternativa per chi oggi si trova a guidare la sede dell’Asp di via Dante Alighieri: il lavoro straordinario risulta sempre essere l’unica via per evitare che il sistema qui nel Vibonese salti.  Sì, perché nell’arco di poche settimane le prestazioni aggiuntive sono state decise e autorizzate pure per i dirigenti medici del Dipartimento di Emergenza-Urgenza, ossia quelli in servizio nei Pronto soccorso (che comprendono anche il servizio di emergenza 118 e la Rianimazione) degli ospedali civili di Vibo Valentia, di Tropea e di Serra San Bruno, per i medici di Anestesia e Rianimazione, per i dirigenti medici dell’Unità operativa di Radiologia e, infine, per i sanitari del reparto di Cardiologia dell’ospedale del capoluogo.  

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