giovedì,Novembre 21 2024

Vibo, a Cardiologia servizi «difficili da garantire»: per i medici deciso il lavoro straordinario

Le prestazioni aggiuntive (ritenute «indispensabili» per garantire i servizi) arrivano anche per i sanitari dell’Unità operativa dell’ospedale civile “Jazzolino”

Vibo, a Cardiologia servizi «difficili da garantire»: per i medici deciso il lavoro straordinario
L’ospedale civile Jazzolino

Il lavoro straordinario arriva anche per i dirigenti medici dell’Unità operativa di Cardiologia dell’ospedale civile “Jazzolino” di Vibo Valentia. Il via libera alle prestazioni aggiuntive è stato dato ieri dal commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale Giuseppe Giuliano con la firma dell’apposita delibera che, di fatto, autorizza la procedura per i sanitari del reparto. Ma detta procedura è soltanto l’ultima in ordine di tempo ad essere stata avviata da parte dei vertici della sede di via Dante Alighieri. Sì, perché nell’arco di circa un mese le prestazioni aggiuntive sono state decise anche per i dirigenti medici del Dipartimento di Emergenza-Urgenza, ossia quelli in servizio nei Pronto soccorso (che comprendono anche il servizio di emergenza 118 e la Rianimazione) degli ospedali civili di Vibo Valentia, di Tropea e di Serra San Bruno, per i medici di Anestesia e Rianimazione e, infine, per i dirigenti medici dell’Unità operativa di Radiologia.  Sempre la stessa la ragione alla base di tutte le decisioni che appaiono obbligatorie: assicurare che il lavoro nei reparti prosegua regolarmente e garantire all’utenza le attuali attività assistenziali. Punto. [Continua in basso]

Percorso inevitabile

Inevitabile, comunque, la strada seguita da parte del management dell’Azienda sanitaria, che paga, da un lato, una insanabile quanto cronica carenza di personale medico e, dall’altro, la normale e fisiologica collocazione a riposo dei sanitari anziani (evidentemente ancora tutti da rimpiazzare). Messi, dunque, insieme questi due fattori costringono in uno stato di sofferenza tremenda tutte le strutture sanitarie e con loro anche il personale medico-sanitario in servizio, che è costretto a svolgere di continuo lavoro straordinario pur di assicurare la copertura del servizio e, quindi, della necessaria assistenza.

Cardiologia con «un ridotto numero di medici»

La formale richiesta è stata inoltrata dal primario facente funzioni di cardiologia Utic (Unità di terapia intensiva cardiologica) Francesco Emanuele Bilotta ed ha avuto il parere favorevole dal direttore facente funzioni del Dipartimento di emergenza-urgenza Antonio Talesa. La nota, dunque, mette a nudo una situazione decisamente preoccupante in riferimento al personale medico-sanitario attualmente in servizio nel suddetto reparto: «Il ridotto numero di medici in turno – si legge infatti nel documento -, stante l’assenza attuale di quattro unità mediche nel contesto di un organico già per sé carente (tra medici in aspettativa elettorale, altri per dimissioni volontarie o in aspettativa per incarico presso altra Asp o, ancora, in congedo per malattia), determina l’impossibilità di garantire i livelli minimi di assistenza nella cardiologia Utic dell’ospedale di Vibo Valentia». [Continua in basso]

Le prestazione aggiuntive «indispensabili» per garantire i servizi

La sede dell’Azienda sanitaria provinciale

Per tali ragioni – è scritto ancora – «l’effettuazione delle prestazioni aggiuntive è indispensabile al fine di garantire l’erogazione delle attuali attività assistenziali e dei servizi» della suddetta Unità operativa dello “Jazzolino”. Tali prestazioni aggiuntive, naturalmente, dovranno essere effettuate al di fuori dell’orario istituzionale di lavoro e sono finalizzate a ridurre così «il rischio clinico» e ad assicurare «la corretta turnazione nel reparto e il regolare mantenimento delle attività ambulatoriali», è scritto a chiare note in conclusione del documento sottoposto al vaglio del commissario straordinario Giuseppe Giuliano, il quale – come anticipato –  ieri ha autorizzato i dirigenti medici dell’Unità operativa di cardiologia, «dove necessario e indispensabile», a svolgere le attività aggiuntive «dalla data di adozione del presente atto e fino all’1 giugno 2022», al fine di garantire «l’erogazione degli attuali livelli essenziali di assistenza, la regolare turnazione anche di guardia e il mantenimento delle attività ambulatoriali».   

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