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Emergenza Covid nel Vibonese, è corsa contro il tempo: l’Asp istituisce l’Unità di crisi

Tutti i nomi che fanno parte del nuovo gruppo di lavoro chiamato a programmare ed a organizzare le azioni da intraprendere nell’evolversi della situazione pandemica

Emergenza Covid nel Vibonese, è corsa contro il tempo: l’Asp istituisce l’Unità di crisi
La sede degli uffici dell'Asp di Vibo Valentia e il commissario straordinario Maria Bernardi

Oramai per l’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia è una corsa contro il tempo per cercare di gestire al meglio l’espandersi a macchia d’olio della pandemia da Covid-19 nel Vibonese. Causa la variante Omicron, i casi positivi nel territorio provinciale sono in costante e preoccupante aumento. Nel Vibonese solo nella giornata di ieri sono stati registrati 552 nuovi positivi e due decessi. Complessivamente i casi attivi al momento sono 6.485 (8 in reparto, 0 in terapia intensiva, 6.477 in isolamento domiciliare).  Il che significa un aggravio considerevole di lavoro sulle strutture sanitarie (ad ogni livello) esistenti nella provincia e, di conseguenza, anche e soprattutto sul personale medico-sanitario (decisamente sottodimensionato nel suo complesso) impegnato a fronteggiare l’emergenza in atto e, peraltro, spesso e volentieri chiamato a coprire turni al di fuori del proprio orario di lavoro. [Continua in basso]

Di questi ultimi giorni la decisione dei vertici dell’Asp da un lato di prorogare l’erogazione delle prestazioni aggiuntive da parte dei medici dei Pronto soccorso (reparto che comprende anche il servizio 118 e la Rianimazione) degli ospedali del capoluogo, di Serra Sam Bruno e di Tropea, al fine di poter continuare ad assicurare «l’erogazione degli attuali livelli essenziali di assistenza e scongiurare possibili interruzioni di continuità assistenziali», e, dall’altro, di aumentare il personale medico che assiste i malati di Covid-19 al proprio domicilio: vale a dire i sanitari che dopo l’inizio della pandemia costituiscono le Unità speciali di continuità assistenziale (Usca), che curano i malati affetti da Coronavirus che non necessitano di ricovero nelle strutture ospedaliere.   

L’Unità di crisi e chi ne fa parte

Ieri, invece, la scelta di istituire una Unità di crisi aziendale, per «programmare e organizzare le azioni da intraprendere nell’evolversi della situazione pandemica, pianificando almeno un incontro settimanale» per fare punto della situazione. Una decisione – annota il commissario straordinario dell’Asp Maria Bernardi – nata dal «protrarsi dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, che comporta un continuo aggiornamento dei provvedimenti da adottare», e dall’approvazione del «decreto legge che proroga dello stato di emergenza nazionale fino al 31 marzo prossimo». [Continua in basso]

Questi, dunque, tutti i componenti dell’Unità di crisi aziendale emergenza Covid-19: Maria Bernardi (commissario straordinario); Antonio Talesa (referente sanitario aziendale; Anna Maria Renda (Covid Manager); Antonio Giordano (responsabile servizio vaccinazione del dipartimento di prevenzione); Luigi Condina (dirigente farmacista); Espedito Moreno (responsabile risk manager); Angelo Michele Miceli (direttore sanitario di presidio); Antonino Orlando (staff direzione aziendale); Antonio Cirillo (responsabile servizio professioni sanitarie); Nicola Nocera (responsabile ufficio Centro unico prenotazioni); quindi i dottori Nazzareno Brissa e Nicola Grillo.  

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