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Covid, undici casi di variante Omicron in Italia: uno è in Calabria

Contagiato un medico reggino. Il presidente dell'Istituto superiore di sanità Brusaferro: «Valore Rt a 1.2, curva in crescita». Aumenta anche l’occupazione dei posti letto

Covid, undici casi di variante Omicron in Italia: uno è in Calabria

Sono undici i casi di variante Omicron in Italia, di cui uno anche in Calabria. A confermarlo Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità e portavoce del Cts. «Ci sono 11 sequenze confermate in diverse regioni e altre sospette. Sono persone transitate in Sudafrica o contatti stretti di persone che avevano trascorso periodi in Sudafrica», precisa Brusaferro. Nella piattaforma ICoGen, fa sapere l’Iss, ci sono in particolare al momento 11 sequenze: 7 del cluster in Campania; 1 in un paziente in provincia di Bolzano; 1 in un paziente in Veneto; 1 in Sardegna e 1 in Calabria.

Il caso calabrese

Quest’ultimo è un medico del Reggino che, secondo quanto confermato da fonti interne all’Asp, è stato in Africa nelle scorse settimane. Il medico è rientrato a Reggio Tramite un volo da Francoforte con scalo a Roma e al suo rientro, avvertendo i primi sintomi ha subito chiamato l’Asp. L’attivazione del percorso è stata immediata e grazie alla tempestività con la quale il laboratorio dell’Asp, diretto dalla dottoressa Fiorillo, ha sequenziato la variante Omicron, ha consentito che non ci fossero ulteriori contagi. Il caso su Reggio è, dunque, isolato ma i controlli saranno estesi ai passeggeri dei voli. Il tampone verrà ora sequenziato al laboratorio di Microbiologia dell’ospedale “Pugliese” di Catanzaro per ottenere la conferma definitiva sulla corrispondenza con la variante Omicron.

L’aumento dei contagi

«Il valore di Rt è intorno a 1.2, secondo i dati preliminari. Stasera o domani avremo i dati più aggiornati, ma è evidente che siamo in una situazione di crescita della circolazione virale», dice in audizione in Commissione Affari costituzionali del Senato sul decreto che ha introdotto il Super green pass e l’obbligo vaccinale per alcune categorie lavorative. In generale «siamo ancora in una situazione epidemica. La curva è in crescita e l’incidenza settimanale, a ieri sera, è pari a 173 casi ogni 100mila abitanti».

L’occupazione dei posti letto

«Per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto, c’è una crescita di un punto percentuale ogni settimana», dice Brusaferro. Il dato nazionale relativo all’area medica aggiornato al 6 dicembre si attesta al 9,9%. In terapia intensiva si arriva al 7,5%. I dati indicano che “ci troviamo di fronte ad una crescita della circolazione».

Vaccinazione

In Italia, dice ancora «ci sono ancora 6,5 milioni di persone sopra i 12 anni d’età, che non hanno cominciato il ciclo vaccinale, non hanno fatto nemmeno una dose. Molte di questi sono in fascia lavorativa, fra i 30 e i 60 anni. Le coperture più basse si registrano in particolare fra i 30 e i 49 anni, la fascia d’età caratterizzata da una maggior circolazione del virus».

«Questo 10% circa di popolazione è un numero significativo, che favorisce la circolazione virale», sottolinea Brusaferro. «Il dato positivo viceversa è che fra gli over 80 sta crescendo la somministrazione della terza dose, il 57%» ha fatto il richiamo.

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