«Ospedale di Vibo in ginocchio, gestione catastrofica dei vertici dell’Asp»
Il senatore di Forza Italia Giuseppe Mangialavori lancia l’allarme: «Il reparto di Ortopedia a rischio chiusura. L’unico aspetto positivo del decreto Grillo è la decadenza dei commissari»
Una situazione «insostenibile» frutto di una gestione «catastrofica» operata dai vertici dell’Asp. Nominati da chi? Da Mario Oliverio. Il giudizio di Giuseppe Mangialavori è duro ed allarmante. Il senatore di Forza Italia parla della situazione dell’ospedale di Vibo Valentia, ormai «in piena emergenza». Un’emergenza che «coinvolge tutti i reparti e, soprattutto, quello di Ortopedia, ormai prossimo alla chiusura per via della carenza di medici. Nell’Unità operativa, infatti – sostiene in una nota il parlamentare – vengono ormai svolte solo attività ambulatoriali, le uniche a poter essere garantite vista la presenza di soli tre dirigenti medici, i quali non sono nemmeno in condizione di assicurare la turnistica richiesta dalla legge. I posti letto, inoltre, sono soltanto otto e, in teoria, dovrebbero servire l’utenza dell’intera provincia di Vibo. A questo punto – continua Mangialavori – i vertici dell’Asp avrebbero fatto bene a emanare un “divieto di infortuni” all’intera provincia: sarebbe stata certo una mossa più dignitosa rispetto a una situazione divenuta fonte di vergogna, a causa dell’incompetenza di chi non ha fatto nulla per riorganizzare i servizi dell’intero ospedale e per espletare in tempo utile i concorsi, dai quali sarebbe dipeso un incremento della pianta organica».
Per l’esponente politico vibonese «l’unico aspetto positivo del pessimo decreto Grillo sulla sanità riguarda la decadenza dei vertici dell’Asp di Vibo, prevista dalla clausola che, dall’entrata in vigore del provvedimento governativo, avvenuta ieri, rimuove tutti i commissari delle Aziende sanitarie e ospedaliere nominati dalla Regione. L’auspicio è che il commissario ad acta della Sanità regionale riesca a scegliere una figura in grado, quanto meno, di chiudere la pessima gestione degli ultimi anni e di garantire i servizi minimi cui i cittadini della provincia di Vibo hanno diritto».
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