Emergenza Covid 19, a Pizzo impennata di contagi: a rischio la fiera di Ognissanti
Gli ultimi numeri dei nuovi positivi fanno tremare Palazzo San Giorgio e potrebbero preannunciare da parte della Regione la dichiarazione di “zona rossa” del comune napitino
Si allarga in modo decisamente esponenziale a Pizzo il contagio da covid 19: dal 21 ottobre scorso e fino alla giornata di ieri, 25 ottobre, la commissione straordinaria al Comune napitino, guidata da Antonio Reppucci, ha dovuto emettere ben 64 provvedimenti di quarantena, così come peraltro richiesto dalla dirigenza dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia. Un numero, dunque, di nuovi positivi che desta forte preoccupazione e allarme anche perché circoscritto veramente in pochissimi giorni. Relativamente, invece, alla diffusione del contagio nel contesto scolastico, sempre l’Azienda sanitaria ha reso noto che giovedì mattina, 28 ottobre, sottoporrà a tampone gli studenti attraverso l’allestimento di un apposito “drive in”. [Continua in basso]
La rapida diffusione del contagio potrebbe anche mettere a rischio lo svolgimento della tradizionale fiera di Ognissanti che, invece, proprio pochi giorni prima dell’esplodere dei contagi, la terna commissariale aveva assicurato che si sarebbe svolta grazie a una serie di misure adottate al fine di garantire «l’esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche» in pandemia. Ma oggi tutto ciò viene evidentemente ritenuto insufficiente visto il diffondersi veloce dei contagi. In merito, quindi, nelle ultime ore la commissione straordinaria ha fatto sapere che valuterà nei prossimi giorni se farla o meno, anche alla luce dell’andamento del contagio, «ciò – spiegano da Palazzo San Giorgio – in relazione pure alle perplessità e alle preoccupazioni espresse da non pochi cittadini sullo svolgimento della stessa iniziativa».
Dati, dunque, allarmanti quelli provengono da Pizzo sui nuovi casi di positivi al covid 19. Cifre che fanno tremare Palazzo San Giorgio e che potrebbero preannunciare anche la dichiarazione di “zona rossa” da parte della Regione Calabria nel caso in cui non si riuscisse più a frenare la diffusione del contagio da coronavirus e, dunque, non si fosse più in grado di avere il controllo sui nuovi positivi.