A Vibo Marina la postazione 118, ma a regime limitato: ecco come funzionerà il servizio
Stamattina presso la sede dell’Asp l’apertura delle buste per l’affidamento. E c’è anche chi non ha mai sponsorizzato l’idea e accusa chi rischia di fare propaganda
La durata sarà di due mesi, non un istante di più, mentre inizialmente si parlava di tre. La copertura nel territorio sarà garantita soltanto per 12 ore al giorno per 7 giorni a settimana, anche se al momento non è dato conoscere se il servizio coprirà la notte o il giorno. La postazione che verrà attivata, inoltre, non sarà medicalizzata, vale a dire che sarà dotata di solo personale infermieristico. Sta tutta qui l’attività sanitaria di urgenza che verrà garantita alle popolazioni delle Marinate – in virtù anche di lacci e lacciuoli di legge che non danno granché margini di manovra – e inserita all’interno della manifestazione di interesse pubblicata a fine luglio, poi corretta per un errore formale il 3 agosto, dal management dell’Azienda sanitaria provinciale per l’istituzione a Vibo Marina di un servizio di “Soccorso sanitario in emergenza urgenza 118 per postazioni non medicalizzate attraverso l’impiego di veicolo di soccorso ambulanza di soccorso con autista”. Si tratta, insomma, di un servizio di ambulanza fortemente limitato nel tempo e nella capacità di dare risposte concrete a un territorio che durante il periodo estivo diventa particolarmente popoloso. [Continua in basso]
Oggi l’apertura delle buste
Per questa mattina, dunque, presso la sede di via Dante Alighieri, tutte le ditte che hanno partecipato al bando pubblico dell’Azienda sanitaria sono state invitate, alle ore 9, all’apertura delle buste contenenti la documentazione amministrativa presentata entro i termini di legge. Per la giornata di oggi, quindi, si dovrebbe sapere a chi sarà affidato il servizio di soccorso sanitario in emergenza urgenza 118. A decidere a chi si sarà aggiudicata la gara sarà una apposita commissione tecnica costituita dal commissario straordinario dell’Azienda sanitaria Maria Bernardi, che provvederà alla verifica dei requisiti di ammissione, alla conformità dell’offerta tecnica, alla congruità dell’offerta economica.
Una magra consolazione
Il servizio, dunque, arriverà nelle Marinate, ma sembra più una magra consolazione che altro. A portare avanti la battaglia per la realizzazione di una postazione del 118 è stato soprattutto, Antonino Roschetti, consigliere comunale del gruppo Città Futura, nonché presidente della IV commissione consiliare Politiche sociali del Comune di Vibo Valentia. E proprio in veste di presidente, il rappresentante della maggioranza non aveva mancato di invitare nelle scorse settimane la Bernardi in sede di commissione per spiegare i ritardi della mancata istituzione del servizio 118 ma anche del Poliambulatorio specialistico, annunciato e mai realizzato da parte dell’Azienda. Ma il commissario dell’Asp a quell’invito non ha mai risposto. Lapidario in quella occasione il commento di Roschetti: «Vogliamo sapere perché niente è stato ancora attivato a Vibo Marina rispetto a quanto detto e annunciato – ha dichiarato all’epoca il presidente della IV commissione – Si tratta dell’istituzione di importati e fondamentali servizi sanitari che, peraltro, andrebbero anche a dare conforto ai tanti turisti che vengono qui a trascorrere le loro vacanze durante il periodo estivo. Non è, infatti, immaginabile che un territorio costiero che ha una popolazione molto vasta, oltre Vibo Marina c’è infatti Bivona e Portosalvo, non abbia servizi sanitari di pronto intervento». Ma adesso il servizio 118 sta per essere realizzato, anche se a regime ridotto. [Continua in basso]
Fuori dal coro
Chi, invece, non ha mai sponsorizzato l’istituzione di una postazione dell’ambulanza a Vibo Marina, richiesta avanzata da tempo dalla IV commissione consiliare, è stato Marco Miceli, consigliere comunale di Vibo Democratica. Quest’ultimo, infatti, chiarisce di avere sempre sottolineato che, per favorire la risoluzione delle situazioni di emergenza sanitaria nelle Marinate, «le strade da intraprendere, dovrebbero essere altre, quali quelle del potenziamento degli ambulatori h12 sul territorio. Purtroppo, infatti, la determinazione del numero di ambulanze di cui un’Azienda sanitaria può disporre, non dipende dall’Azienda stessa, ma viene determinato dalla Regione, a sua volta vincolata a quanto previsto dall’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) che contempla un’ambulanza per ogni 50mila-70mila abitanti. Gli abitanti della nostra provincia – spiega invece Miceli – sono circa 160mila e l’Asp vibonese dispone di cinque ambulanze».
Di conseguenza, ricorda sempre il consigliere di Palazzo Luigi Razza, è già dotata di almeno un’unità in più, rispetto a quanto stabilito dall’Agenas, in considerazione dell’aumento notevole dei potenziali utenti che, nella stagione estiva, si verifica, soprattutto, nelle località turistiche. Pertanto, è fondamentale comprendere quali siano le soluzioni concretamente perseguibili per far fronte ai bisogni della popolazione, in alternativa a quella di ottenere l’assegnazione di un’altra ambulanza, che, per i motivi predetti, non è realizzabile ed esula dalla competenza dell’Asp locale. Altrimenti, la protesta elevata da alcuni colleghi in sede di IV commissione, rischia di assumere i contorni di un’azione propagandistica fine a se stessa, anziché di un intervento utile a tutelare il bene comune». [Continua in basso]
Per altro verso, ad avviso di Miceli, bisogna tener presente che, per favorire il miglioramento dei servizi in questione, «è necessario interfacciarsi con gli interlocutori corretti, che, nel caso di specie, sono il presidente della Regione Spirlì ed il commissario Longo, attualmente responsabili, ciascuno secondo le proprie competenze, di rispondere alle esigenze sanitarie della popolazione calabrese, tenendo conto del regime imposto dal piano di rientro. Ritengo comunque fondamentale – aggiunge ancora l’esponente della minoranza in consiglio comunale – saper coniugare la medicina territoriale con l’emergenza urgenza per garantire e promuovere un utilizzo più appropriato dei servizi di emergenza quali il 118 e il pronto soccorso».
L’attacco alla maggioranza
In chiusura di intervento, Miceli scaglia un duro attacco alla maggioranza di centrodestra che sostiene il sindaco Maria Limardo. Secondo l’interessato, infatti, non può sfuggire che la polemica innescata dalla richiesta di assegnazione dell’ambulanza a Vibo Marina, «abbia fatto nuovamente emergere, da un lato, l’assoluto scollamento tra consiglieri di maggioranza ed il primo cittadino, che non viene coinvolto nella ricerca soluzioni tese ad affrontare i problemi della cittadinanza, dall’altro, la scarsa aderenza tra l’amministrazione comunale e quella regionale, che, non solo è l’unica competente a decidere, con riferimento a tali questioni relative alla sanità, ma ha anche – chiude Miceli – lo stesso colore politico della maggioranza a livello comunale».