Pc rotti e disagi per l’ospedale di Soriano, il comitato: «La responsabile dia risposte»
I cittadini chiedono un confronto al fine di superare problematiche che interessano la struttura ospedaliera: «Ad oggi nessun riscontro»
Il comitato per l’ospedale dell’Altomesima punta i riflettori sull’ospedale di Soriano, presidio in difficoltà ormai da anni: «Abbiamo pensato – dichiarano in un comunicato – che in attesa del cronoprogramma promesso dalla commissaria Asp dottoressa Bernardi relativo ai modi e ai tempi della nascita della “casa della salute” di Soriano (cronoprogramma che ancora non ha visto la luce), era necessario per la struttura e per la sua offerta sanitaria interloquire con quella che è ad oggi la responsabile della struttura stessa, la dottoressa Antonella Ascoli».
Pertanto, fanno rilevare, «era nostra intenzione chiedere alla dottoressa responsabile del perché di alcune situazioni che definire “vergognose” pare un timido eufemismo. In particolare, avremmo voluto chiederle perché nel servizio prelievi da mesi nessuno ha provveduto a sostituire un pc rotto, senza il quale non è possibile barracodare le provette da inviare al laboratorio analisi, con allungamento drammatico dei tempi di consegna dei risultati. Chiederle come sia possibile che nella “sua” struttura l’ambulatorio di ortopedia sia sprovvisto da sempre di un pc, necessario a leggere lastre, tac e rsm e di un infermiere che coadiuvi lo specialista». E ancora «chiederle come abbia potuto permettere che per mesi e mesi l’unico wc a disposizione dei pazienti al piano terra fosse fuori servizio, con gravi disagi soprattutto per gli anziani. O chiederle come mai non ha provveduto a far riparare la poltrona odontoiatrica rotta oramai da più di un anno. Problemi questi a nostro avviso di facile soluzione se ci fosse stato impegno e presenza».
«Eppure – rimarca il comitato – nonostante abbiamo cercato varie volte di incontrare la dottoressa responsabile nella sua struttura e fatto vari tentativi telefonici e attraverso messaggi WhatsApp non è stato possibile né trovarla né avere una benché minima risposta, né abbiamo avuto riscontri dagli operatori presenti nella struttura: ufficialmente pare che nessuno sappia nullaۘ». I cittadini chiedono di sapere perché la «responsabile non sia fisicamente presente nella struttura che dirige» e perché non è stato possibile organizzare un confronto. «Rispettosi della parola e dell’impegno che abbiamo assunto con i nostri concittadini dell’alto Mesima, – conclude la nota stampa- continueremo nell’azione che abbiamo intrapreso e continueremo a lottare per ridare dignità e diritti al nostro comprensorio».