L’Udicon monitora lo stato della sanità: «In tantissimi al gazebo di Vibo»
L’Unione per la difesa dei consumatori ha effettuato un sondaggio attraverso gli utenti dei servizi ospedalieri in tutta la regione per saggiare criticità e punti di forza
«Siamo veramente sorpresi del calore che i cittadini calabresi ci hanno riservato per l’iniziativa sulle condizioni della sanità in Calabria. Ci aspettavamo delle risposte dai cittadini, abbiamo somministrato loro un sondaggio per certificare lo stato degli ospedali di tutte le province e siamo davvero soddisfatti di avere un numero consistente di risposte, questo è solo un tassello del puzzle che vogliamo completare con una grande manifestazione nei prossimi mesi, per far sì che dai freddi numeri, si passi poi ad azioni ulteriormente concrete per migliorare la vita della sanità calabrese che vive ormai da anni attaccata ad una macchina. Ci tengo a fare un sentito ringraziamento agli operatori ed ai volontari Udicon in Calabria, perché hanno svolto un lavoro davvero importante, per altro in una giornata molto difficile».
A scriverlo in una nota e il presidente nazionale dell’Unione per la difesa dei consumatori (Udicon) Denis Nesci, a margine dell’iniziativa che l’associazione ha svolto davanti ai principali presidi ospedalieri di Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria, Vibo Valentia dove sono stati somministrati agli utenti dei questionari con l’obiettivo di saggiare lo stato di efficienza del sistema sanitario regionale. Volontari in prima linea quindi anche a Vibo dove il presidente provinciale Piero Marrella, coadiuvato dai suoi collaboratori, ha allestito un gazebo di fronte all’ingresso dell’ospedale Jazzolino. «I risultati del sondaggio ve li consegneremo nei prossimi giorni, ovviamente non ci meraviglieremo se dovessero tendere tutti nella direzione che ci aspettiamo, ovvero che i calabresi soprattutto dal punto di vista sanitario si sentono abbandonati. Devo però – chiarisce Nesci – portare all’attenzione alcuni episodi negativi, come quello dell’ospedale di Locri, dove i nostri operatori ed i nostri volontari non sono stati neanche ascoltati dal direttore sanitario che li ha fatti accomodare alla porta. Episodi simili hanno interessato Corigliano e Cosenza. Ci dispiace molto anche perché il sondaggio vuole andare a migliorare la situazione generale della sanità dei cittadini, obiettivo che dovrebbe essere comune a quello degli addetti ai lavori».