Sanità, l’Udicon avvia l’indagine sullo stato del sistema sanitario regionale
L’Unione per la difesa dei consumatori sarà davanti ai principali presidi ospedalieri della regione, compreso quello di Vibo, per sottoporre agli utenti un questionario conoscitivo
«Circa un anno fa siamo partiti da Lamezia Terme, con un evento che ha abbracciato oltre mille e trecento cittadini che hanno scelto un sabato mattina di impegnare il loro tempo per impegnarsi, insieme all’Unione per la difesa dei consumatori (Udicon) in una battaglia difficile, come quella che riguarda la sanità calabrese. In un anno non è cambiato nulla, tra proclami e promesse non mantenute dalle istituzioni, tra rumori sordi di catene che non si sono mai neanche viste, tra il folclore di un Commissario che tanto doveva fare e che alla fine tanto non ha fatto. Insomma, ora vogliamo passare la parola ai cittadini stessi, attraverso un sondaggio in cui potranno dirci a che punto è arrivata la sanità in Calabria, anche se, purtroppo, ci aspettiamo risposte tutt’altro che positive».
A riferirlo in una nota è il presidente nazionale Udicon, Denis Nesci, che nell’occasione annuncia l’iniziativa che la sua organizzazione ha programmato per venerdì 5 ottobre di fonte ai principali presidi ospedalieri delle cinque province calabresi dove verrà sottoposti all’attenzione degli utenti un questionario che si prefigge di sondare lo stato di salute del Sistema sanitario regionale. «I disservizi – scrive Nesci – sono all’ordine del giorno e l’elenco sarebbe senza fine a volerlo fare. Ma bastano gli ultimi esempi, partendo dall’ospedale di Cariati, dove per problemi ai corridoi, i ricoveri sono dimezzati, oltre al fatto che anche fossero al completo, mancherebbero le figure per seguirli, a discapito dei medici presenti a turni raddoppiati. Questo non vale solo per Cariati, vale per la totalità degli ospedali calabresi, dove la situazione è al default». Quindi l’annuncio: «Saremo presenti in tutte le province calabresi, per fare qualche esempio potete trovarci a Reggio Calabria, Vibo Valentia, Catanzaro, Crotone, Locri, Polistena, Cosenza, Rossano, Castrovillari ma non solo – continua Nesci – alcune istituzioni ed aziende ospedaliere ancora devono risponderci, ma faremo in modo di coprire la maggior parte del territorio calabrese nell’interesse di tutti. Ammalarsi in Calabria è un po’ come giocare alla “roulette russa”, potresti salvarti, ma dipende dalla fortuna – conclude Nesci – la situazione sanitaria di questa Regione non è qualificabile, come ritengo inqualificabile l’atteggiamento del commissario Scura che sembra vivere in un mondo diverso da quello in cui i cittadini sono quotidianamente vessati. Il sondaggio sarà solo l’inizio di una nuova grande manifestazione dove uniremo nuovamente le Province calabresi per dimostrare che i cittadini non hanno perso la forza di protestare di fronte all’assurdità di un sistema sanitario del tutto assente».