Tropea, denuncia dell’Aned: «Turista dializzata non può raggiungere l’ospedale»
La delegata per la Calabria: «La carenza di trasporto regionale e locale mette ancora una volta in ginocchio le persone pervenute sul territorio vibonese che devono usufruire del servizio»
«Ogni anno la dialisi vacanza sembra un’utopia per i turisti che desiderano trascorrere le vacanze sul territorio calabrese. Sebbene non siano mancate difficoltà, in primis il Covid-19, su input di Aned l’azienda sanitaria del commissario Maria Pompea Bernardi ha attivato il programma “Dialisi vacanza 2021”. Purtroppo, criticità di sistema come la carenza di trasporto, regionale e locale, mettono ancora una volta in ginocchio i turisti in dialisi pervenuti sul territorio vibonese. In questi giorni, è stata segnalata la impossibilità di una paziente dializzata – tra altri 95 turisti che verranno a villeggiare dal Lazio a Tropea a settembre – a raggiungere il centro dialisi cittadino, distante solo 1,5 Km». È quanto afferma, in una nota, la delegata dell’Associazione nazionale emodializzati, dialisi e trapianto Rosa Scialabba. [Continua in basso]
«La carenza e mancanza di trasporti non è una problematica di poco conto – continua Scialabba -, ma un tema centrale. Per il futuro l’impegno di Aned sarà incentrato al coinvolgimento in questo campo del Dipartimento Turismo della regione. Il paziente non autonomo potrebbe scegliere un’altra meta, “togliendo” importanti risorse alla nostra terra. Quest’ultima acquisisce così un’immagine negativa non solo per il turista dializzato che decide di non raggiungere più la regione ma anche per i suoi familiari».
«Tra i vissuti emotivi maggiormente sperimentati troviamo la presenza di paura, rabbia, tristezza, frustrazione, vergogna, senso di colpa, cambiamenti dell’umore e tra i casi più compromettenti la presenza di stati depressivi. La rassegnazione è sempre più frequente, togliendo spazio all’accettazione. Rassegnazione ed accettazione sembrerebbero due sinonimi, ma si tratta di due costrutti antitetici – prosegue la delegata Aned -. Le istituzioni dovrebbero impegnarsi nell’offrire tutti i confort per ridurre al minimo i sacrifici che gravano sul paziente e sulla sua famiglia. È stato evidenziato come una vacanza possa favorire la produzione di endorfine, ormoni del benessere, mentre l’impossibilità di viaggiare determini lo sviluppo di ansie e paure, innescando un circolo vizioso carico di pensieri negativi. Se anche la vacanza diventa un periodo di criticità e frustrazioni, il malessere psicofisico del paziente inevitabilmente si amplifica e al suo rientro i disagi psicologici risulteranno amplificati. Si evince pertanto la necessità di dare anche ai pazienti dializzati la possibilità di continuare il trattamento in altri centri dialisi e godere della libertà di viaggiare».
«Aned è in prima linea e sta offrendo il proprio contributo per porre rimedio alla villeggiante laziale dializzata per settembre e alle centinaia di richieste di aiuto provenienti da pazienti di altre regioni – conclude Scialabba -. Tuttavia, il desiderio sarebbe quello di una maggiore collaborazione tra l’assessorato al turismo e assessorato alla sanità. Insieme è possibile fare la differenza, offrendo un soggiorno migliore anche ai turisti dializzati. La nostra regione può dare tanto, non solo a livello di bellezze naturalistiche, ma anche con i servizi offerti necessari».