Il reparto Dialisi di Tropea verrà potenziato. Scura permettendo (VIDEO)
Dopo la denuncia del comitato Pro ospedale circa la carenza di organico l’Asp apre uno spiraglio. Ma l’ultima parola resta sempre al Piano di rientro del commissario ad acta
Resta alta l’attenzione sul reparto Dialisi del nosocomio di Tropea, dopo che, nei giorni scorsi, una lettera del comitato Pro ospedale aveva sollecitato i vertici dell’Azienda sanitaria di Vibo Valentia ad ampliare l’organico per le gravi carenze lamentate dagli utenti. Nella giornata di ieri, il direttore amministrativo dell’Asp, Michelangelo Miceli, ha incontrato il segretario regionale dell’Associazione nazionale emodializzati, Antonio Montuoro, il quale ha esposto le criticità riscontrate nella divisione Nefrologia, dove ben 35 pazienti usufruiscono del servizio. A questi si aggiungono i fruitori della cosiddetta “dialisi turistica”: «Una voce in attivo che porta risorse economiche per la sanità calabrese – ha spiegato Montuoro -, oltre a favorire l’arrivo dei turisti nella cittadina proprio in virtù di questo servizio». I riflettori sono quindi puntati sul numero del personale: «Purtroppo, per varie motivazioni – ha proseguito Montuoro -, la dotazione organica nel reparto si è ridotta nel corso degli anni, con conseguenti disagi per l’utenza e per gli stessi operatori». Da parte sua, il direttore Miceli ha ribadito la disponibilità ad assecondare le richieste dei pazienti: «È stato pubblicato in questi giorni un avviso per la figura di un nefrologo a tempo determinato che speriamo ci consenta di andare incontro alla richiesta del terzo medico in reparto. È, comunque, una situazione da verificare, alla luce delle autorizzazioni formulate dal piano di rientro del commissario Scura». Pur intravedendo uno spiraglio subordinato alle condizioni economiche della sanità regionale, quindi, i tempi burocratici non permetteranno comunque una risoluzione delle problematiche a stretto giro: «Speriamo entro l’anno di dare risposte positive sia per l’unità medica, sia per quella infermieristica che per l’operatore socio sanitario».