Poliambulatorio a Vibo Marina, il Comune sollecita Asp e Regione
La IV Commissione consiliare Politiche sociali ha discusso dello stato dell’iter, fermo per questioni burocratiche. Per il periodo estivo, la proposta è quella di dotare le frazioni di una ambulanza
Il Comune di Vibo Valentia chiederà all’Asp e alla Regione Calabria l’istituzione dell’Uccp acronimo di Unità complessa di cure primarie, della quale potranno usufruire le frazioni costiere. In realtà l’Azienda sanitaria vibonese, con l’atto deliberativo n. 32 del 20.5.2019, aveva già avanzato richiesta in tal senso ai competenti organi regionali e il commissario ad acta, con dca n. 174 del 6.12.2019, aveva preso atto della delibera avente per oggetto “Istituzione di Uccp-Distretto Unico di Vibo Valentia” trasmettendo il provvedimento al dirigente generale del Dipartimento regionale Tutela della Salute per la relativa attuazione. Poi tutto si perse nelle imperscrutabili vischiosità della burocrazia e l’Uccp di Vibo non vide mai la luce.
Nella sua ultima seduta, la IV Commissione consiliare- Politiche sociali, avente all’ordine del giorno l’istituzione di un poliambulatorio nelle frazione costiere del Comune di Vibo, ha proceduto alla disamina della problematica attraverso una proficua discussione che ha portato alla decisione di intervenire con un atto formale da indirizzare all’ Asp per chiedere all’azienda sanitaria di avviare l’iter necessario per dare corso alla delibera adottata nel 2019, interessando della questione il competente Dipartimento regionale per la tutela della salute nonché l’attuale commissario ad acta Longo.
La seduta si era aperta con l’intervento del consigliere Pisani (M5s) che ha ricordato come già nell’agosto scorso aveva avanzato la richiesta di un presidio sanitario a Vibo Marina, atto che il sindaco Maria Limardo aveva provveduto ad inoltrare per competenza all’Asp. «La richiesta – ha spiegato Pisani – partiva da dolorosi episodi che avevano fatto registrare tre decessi a causa della mancanza di strutture di emergenza-urgenza, sia fisse che mobili».
Nel suo contributo, l’esponete 5s ha proceduto anche ad illustrare ai componenti della Commissione un ventaglio di opzioni riguardanti gli immobili che potrebbero essere considerati idonei ad ospitare una struttura poliambulatoriale, come l’edificio in cui ha attualmente sede anche la Guardia Medica, di proprietà del demanio marittimo e attualmente in concessione alla Curia vescovile o, in alternativa, i locali che ospitavano l’associazione onlus “Federica Monteleone”. Il presidente della IV Commissione, dal canto suo, ha posto l’accento sulla necessità di fare pressione sull’Asp considerando l’urgenza del problema, mentre il consigliere Marco Miceli ha dichiarato come l’unico modo per venirne a capo sia quello di richiedere, assertivamente, l’attivazione in tempi brevi dell’ Uccp richiesto dall’Azienda sanitaria nel 2019.
L’assessore Console ha poi evidenziato la difficoltà di poter disporre di immobili idonei in tempi brevi, in quanto il loro adeguamento strutturale e funzionale richiederebbe tempi lunghi che non ci si può permettere: «Quello che invece si può e si deve fare a breve – ha proseguito Console – è destinare alle frazioni marine un’ambulanza almeno per il periodo estivo, facendo eventualmente ricorso alle ditte private operanti nel settore».
In conclusione di seduta, la Commissione ha ribadito l’intendimento di procedere all’approvazione di un atto formale da inviare al Dipartimento regionale alla salute e al commissario Longo nonché di redigere una lettera aperta, sottoscritta da politici, operatori sanitari e associazioni rappresentative della cittadinanza di Vibo Marina e frazioni costiere, indirizzata al commissario alla Sanità regionale utilizzando i canali della stampa.