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Covid, al via anche a Vibo la terapia con anticorpi monoclonali

Il trattamento sarà indirizzato a pazienti positivi non ospedalizzati che, pur con sintomi lievi o moderati, risultano ad altro rischio di sviluppare una forma grave della malattia

Covid, al via anche a Vibo la terapia con anticorpi monoclonali

Il 10 marzo 2021 l’Aifa ha dato il via libera all’utilizzo degli anticorpi monoclonali anche in Calabria, ritenendo “opportuno offrire comunque un’opzione terapeutica ai soggetti non ospedalizzati che, pur con malattia lieve/moderata, risultano ad alto rischio di sviluppare una forma grave di Covid-19″.

Si tratta di soggetti positivi con particolari fattori di rischio come obesità, diabete con complicanze, dialisi o trapianto che presentano sintomi lievi o moderati di Covid-19. I suddetti pazienti, ai quali la somministrazione precoce degli anticorpi monoclonali consentirebbe di ridurre ricovero e complicanze, saranno selezionati dai medici Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) e dai Medici di medicina generale/Pediatri di libera scelta.

«Con l’intento di non precludere ai pazienti vibonesi l’accesso a tutte le risorse terapeutiche oggi disponibili nella lotta al Covid-19 – si legge in una nota -, il commissario straordinario Maria Bernardi, coadiuvata dal Covid manager aziendale Anna Maria Renda, ha predisposto un percorso organizzativo condividendolo con il presidente dell’Ordine dei medici Antonio Maglia, il direttore del Distretto Raffaele Bava e il coordinatore infermieristico Domenico Russo. Nello specifico sono stati individuati i medici somministratori nelle persone del dottor Vincenzo Natale, direttore dell’Unità operativa di Medicina d’urgenza e dottor Raffaele Brogna, direttore dell’Uo di Malattie infettive».

Trattandosi di pazienti Covid positivi, la sede di somministrazione sarà raggiungibile attraverso percorsi protetti (trasferimenti con ambulanza 118) e l’infusione endovenosa dei farmaci dovrà essere effettuata in un tempo di 60 minuti (seguiti da altri 60 minuti di osservazione), in setting che consenta una pronta ed appropriata gestione di eventuali reazioni avverse gravi.

L’iter organizzativo prevede inoltre, che i Medici di medicina generale, i Pediatri di libera scelta e i medici delle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca), in fase di prescrizione debbano compilare la scheda semplificata dell’utente, prescrivere la prestazione ambulatoriale con cod. 99.14.1 su ricetta dematerializzata e inviare entrambe al direttore della Medicina d’urgenza per posta elettronica.

Quest’ultimo, entro 24 ore, convocherà l’assistito coordinandosi con il farmacista ospedaliero di riferimento, Luigi Condina, per poi procedere, in accordo con il direttore della Uo di Malattie infettive, alla somministrazione. I medici di Medicina generale, dell’Usca e i pediatri effettueranno, nelle settimane successive alla somministrazione, il monitoraggio del paziente fino alla conclusione della fase di follow up prevista dopo 30 giorni dalla somministrazione con la relativa chiusura del registro Aifa attivato in fase di accettazione del paziente.

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