Autismo, la luminare Costanza Colombi a Vibo per parlare dell’importanza di una diagnosi precoce
Psicologa clinica e dello sviluppo, vanta esperienze a livello internazionale. Ha tenuto un incontro di formazione al Centro di riabilitazione estensiva “Casa della Carità”: «Prima si inizia e più si ottiene, possibile individuare segnali anche prima dei due anni»
L‘autismo al centro dell’incontro di formazione che si è tenuto al Centro di riabilitazione estensiva “Casa della Carità” di Vibo Valentia, alla presenza della psicologa di fama mondiale – e una delle massime esperte di autismo – Costanza Colombi. «La necessità di averla nella nostra struttura nasce dal fatto che ad oggi abbiamo diversi bambini che sin dalla primissima infanzia manifestano fragilità nell’area socio-relazionale e attentiva e crediamo che l’approccio all’autismo debba prevedere un intervento precoce: abbiamo bisogno di sostegno per far capire che non si può perdere tempo, che un modello che parte con la diagnosi a 4 o 5 anni, o piuttosto a 6 o 7 anni, non è più sostenibile», spiega il team di specialisti del Centro, formato dalla neuropsichiatra infantile Antonella Cuzzola e dalla psicologa psicoterapeuta Caterina Staropoli. Se una volta gli specialisti non riuscivano a intercettare segni di autismo nei bambini sotto i tre anni, ora i ricercatori come la professoressa Colombi scoprono queste atipie già sotto il primo anno di vita. «Nei primi mesi dello sviluppo del bambino non facciamo diagnosi ma identifichiamo chiare immaturità e/o atipie», puntualizza la stessa Colombi.
L’incontro di formazione ESDM era rivolto ai terapisti (logopedsisti, fisioterapisti, neuropsicomotricisti) e al personale sanitario (psicologa , neuropsichiatra Infantile). È stato tenuto appunto da Costanza Colombi. Psicologa clinica e dello sviluppo, è specializzata nella diagnosi e nel trattamento dell’autismo nella prima infanzia. Dopo la laurea in psicologia all’Università di Parma, ha svolto il dottorato di ricerca presso il Mind Institute all’Università della California in Sacramento, a fianco di Sally Rogers. Ha quindi vissuto e lavorato a lungo in Michigan con Cathy Lord come Assistant Professor nel Dipartimento di Psichiatria dell’Università di Ann Arbor. A novembre 2019 ha ricevuto il primo Premio “Autismo senza confini” per le ricerche da lei compiute in merito alla diagnosi, l’intervento e lo sviluppo socio-comunicativo dell’autismo nelle primissime fasi di vita. Il prestigioso riconoscimento è stato attribuito dalla Fondazione Falanga per l’Autismo ONLUS, il progetto europeo AIMS 2 TRIALs (Autism Research for Europe) e l’IRCCS Fondazione Stella Maris (Calambrone, Pisa), con cui collabora da anni.
«Io parto dalla letteratur – ha spiegato la psicologa -, uno studio del 2022 di Michael Lombardo mostra un dato con centinaia di casi che dimostrano come, se si inizia l’intervento prima dei 2 anni, la precocità è correlata all’esito. In sostanza, prima si inizia e più si ottiene. Intervenendo nel primo anno di vita si può davvero parlare di prevenzione. A tal proposito ho pubblicato uno studio: seguo una quindicina di bambini in età precoce che hanno dimostrato che si possono modificare i segni nucleari se inizi l’intervento prima dei 12 mesi».
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