Nel Vibonese volontari senza soste per la campagna vaccinale
Al Palazzetto dello Sport del capoluogo si sono aggiunti i centri di Serra San Bruno, Ricadi, Pizzo, Filadelfia e Nicotera, tutti operativi con il coordinamento delle associazioni di Protezione Civile
E’ da gennaio che i volontari della Prociv “Augustus” di Vibo Valentia – assieme al Gruppo di Nicotera e di Pizzo del Centro Italiano di Protezione Civile, al Gruppo Comunale di Mongiana, ad “Anpana Gepa” di Cessaniti ed all’Istituto per la Famiglia di Ionadi – operano senza sosta, anche per più di dodici ore al giorno, all’interno dei centri vaccinali della provincia vibonese. All’iniziale Palazzetto dello Sport del capoluogo si sono aggiunti via via i centri di Serra San Bruno, Ricadi, Pizzo, Filadelfia e Nicotera, tutti operativi con il coordinamento delle associazioni di Protezione Civile che affiancano l’Asp nella gestione dei flussi delle persone provenienti da tutta la provincia ed anche oltre per farsi vaccinare contro il Covid 19. Le varie fasi di cui si compone la complessa organizzazione della somministrazione del vaccino non sarebbe possibile senza la presenza costante e collaborativa dei volontari, i primi ad arrivare e gli ultimi ad andarsene ogni giorno, festivi compresi. “E’ un impegno giornaliero notevole, non solo dal punto di vista fisico, ma soprattutto psicologico – chiarisce Nicola Nocera, presidente della Prociv Augustus di Vibo Valentia, contattato dal CSV Calabria Centro –. Oltre ad essere impiegati nell’accoglienza delle persone, nell’assistenza alla compilazione delle schede e nella registrazione anagrafica, i volontari danno supporto a quanti abbiano bisogno di essere “rassicurati prima e dopo aver ricevuto il vaccino. Non sono infrequenti, infatti, le crisi d’ansia dovute all’attesa di un vaccino che in alcune giornate è venuto a mancare, o agli allarmismi mediatici sui suoi eventuali effetti nefasti. E lì il volontario è pronto ad intervenire per tranquillizzare e rasserenare gli animi in un contesto che ha la sua rilevanza dal punto di vista sociale e sanitario”. [Continua in basso]
Ma per assicurare nel migliore dei modi gli innumerevoli servizi all’interno dei vari centri vaccinali, la Prociv Augustus ha dovuto attingere a nuovi volontari che si sono messi sin da subito a disposizione, pur dovendo rinviare il periodo di formazione previsto per chi opera in Protezione Civile: “Come associazione siamo abituati a gestire anche il giornaliero, non solo le emergenze, garantendo l’attività di soccorso senza barriere e di trasporto per le persone con disabilità e con fragilità, ma il numero di aspiranti “vaccinandi” con il quale ci interfacciamo ogni giorno in questa campagna vaccinale è molto elevato, e l’arrivo di nuovi volontari rappresenta una manna dal cielo” – continua Nocera.Non sono stati trascurati, poi, tutti coloro che, per età e per particolari condizioni fisiche, non hanno potuto raggiungere i centri vaccinali: a bordo delle ambulanze in dotazione dell’Augustus, infatti, volontari e personale medico sono giunti a domicilio per la somministrazione del vaccino, anche più volte al giorno, per consentire la copertura dei cittadini over 80 e 70.
Nelle zone più interne delle Serre vibonesi si sono registrate particolari difficoltà nella prenotazione del vaccino, alle quali il Gruppo comunale di Protezione Civile di Mongiana ha cercato di sopperire attraverso l’impegno dei volontari: “Ogni giorno i volontari, a turno, garantiscono in sede il servizio di prenotazione a quanti non riescano a farlo in autonomia – spiega il responsabile Rocco Castauro – In questi mesi abbiamo comunque lavorato, in piena sinergia con le altre associazioni del territorio come “Augustus”, per far sì che i cittadini potessero vaccinarsi nei centri di Vibo Valentia e nella più vicina Serra San Bruno, garantendo il servizio di accompagnamento a coloro che si trovassero nella reale impossibilità a raggiungerli”. E per “azzerare” completamente il numero dei cittadini più avanti negli anni e con più fragilità ancora da vaccinare, il Gruppo comunale ha pensato, in raccordo con l’Asp, di organizzare delle giornate appositamente dedicate all’interno del paese: “Siamo arrivati alla terza giornata e abbiamo vaccinato la popolazione più a rischio – conclude Castauro – e abbiamo infatti provveduto a contattare tutti i residenti, anche raggiungendoli a casa. Presto inizieremo con la somministrazione delle secondi dosi del vaccino, e poi apriremo ai più giovani. Nessuno resterà scoperto”.