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20 agosto 1935: Vibo accoglie le spoglie mortali di Luigi Razza – VIDEO

Scomparso pochi giorni prima in un misterioso incidente areo nei cieli africani, il ministro fascista venne accolto con tutti gli onori nella sua città. Figura ancora oggi controversa, aveva immaginato la “Grande Vibo”

20 agosto 1935: Vibo accoglie le spoglie mortali di Luigi Razza – VIDEO

All’alba del 7 agosto 1935, in un incidente aereo nei cieli dell’Africa Orientale, perdeva la vita Luigi Razza, ministro dei Lavori Pubblici.

“La mattina del 20 agosto Vibo Valentia attende l’arrivo della salma; da tutti i paesi della provincia é affluita una folla immensa. Il treno speciale 95-bis giunge alla stazione di Vibo Marina alle 9 precise. Rende gli onori un reparto della milizia ferroviaria con musica. La stazione é parata a lutto con trofei di bandiere velate a crespo. Il treno si ferma ed immediatamente discendono le autorità e le gerarchie che hanno scortato la salma. Discendono i familiari e poco dopo ha inizio lo sbarco della salma di Luigi Razza mentre un’intensa commozione vince tutti. A braccia viene portata alla stazione delle ferrovie Calabro-Lucane, sita di fronte alla stazione delle Ferrovie dello Stato. Anche le Ferrovie Calabro-Lucane hanno allestito un treno speciale, su cui prendono posto i familiari e le autorità. Sono circa le dieci quando il trenino si muove e affronta l’erta che deve portarlo a Vibo città. Si ferma qualche attimo solo nella stazioncina di Longobardi e di Sant’Onofrio, dove c’é della gente raccolta, poi riprende la sua corsa: alle 11 circa arriva a Vibo Valentia.” Fin qui le cronache dell’epoca.

A distanza di ottantuno anni dalla sua morte, i giudizi sull’uomo politico vibonese sono contrastanti: c’è chi lo ritiene il prototipo del gerarca, corresponsabile, in quanto membro del Gran Consiglio, delle decisioni del regime fascista e, inoltre, rappresentante di un sindacalismo-farsa, quello delle Corporazioni, strumento di un regime che non ammetteva il diritto di sciopero e che aveva sciolto con la violenza le libere organizzazioni sindacali perseguitandone gli esponenti; altri, invece, lo considerano un grande uomo politico, difensore delle classi misere, in special modo contadine (“Il ricco non può godere delle sue sostanze, se intorno e vicino vive una folla di sventurati e affamati”, cit.) e, soprattutto, il più insigne figlio di Vibo Valentia, animato da grande amore e da un forte senso di appartenenza verso la sua città, in favore della quale aveva avviato una serie di interventi strutturali e infrastrutturali destinati a farla assurge ad un ruolo di primo piano.

L’aereo che trasportava Luigi Razza venne sabotato dagli inglesi?

Ma quali erano i progetti che aveva in mente per la sua Vibo Luigi Razza, rimasto soltanto per sei mesi alla guida dell’importante Ministero dei Lavori Pubblici prima di morire in maniera tragica ed anche velata da lati oscuri?

E’ opinione diffusa, fra gli studiosi, che egli avesse in mente alcune importanti linee-guida. Razza pensava ad una conurbazione con i centri limitrofi al fine di costituire un unico agglomerato urbano di importanza significativa. Inoltre aveva in mente di potenziare il raccordo tra Vibo città e Vibo Marina, intuendo come la vecchia città montanara di Monteleone doveva trovare integrazione e completamento sul mare e nel porto. Con Luigi Razza, chiaramente, Vibo Valentia e il suo porto vengono collegati in una visione d’insieme non più separabile. E’ facile individuare, dietro questo progetto, un piano ben più poderoso: far assurgere Vibo Valentia, grazie alla infrastruttura portuale unita a quella aeroportuale, a centro propulsore di vita politica e commerciale.

Progetti destinati a rimanere inattuati a causa della sua morte prematura, prima, e della guerra dopo. Sarebbe stato in grado di portare a compimento quelle idee e costruire la “grande Vibo” che egli aveva in mente, una città moderna e dinamica?

Sono domande destinate a rimanere senza risposta, come privi di risposta sono rimasti, dopo 81 anni, gli interrogativi legati alla morte del politico vibonese, avvenuta in circostanze mai del tutto chiarite, durante il volo Cairo-Asmara, in una tranquilla mattina dell’agosto 1935, in condizioni metereologiche ottime e con un aereo in perfetta efficienza. Incidente, complotto di regime o intrigo internazionale?

Omaggio “ignoto” a Luigi Razza …e a chi lo riportò al suo posto

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