Anche i calabresi festeggiano la Rivoluzione argentina
La ricorrenza, che sancisce l’anniversario dell’indipendenza dalla Spagna, è stata celebrata dall’associazione degli emigrati a Buenos Aires
BUENOS AIRES – Il legame forte con la terra d’origine, la Calabria, senza però dimenticare la nazione che li ha accolti, l’Argentina. Così in occasione della festa della Rivoluzione del 25 maggio, l’associazione calabrese guidata da Antonio Ferraiuolo Perri si è così ritrovata nella sede per celebrare l’indipendenza dalla Spagna in una manifestazione organizzata dalla segreteria della sub-secretaria di Cultura e festa.
La Rivoluzione di Maggio, infatti, fu una diretta conseguenza della guerra d’indipendenza spagnola, cominciata due anni prima. Nel 1808 Napoleone si era inserito nella lotta per il trono spagnolo tra Carlo IV e il figlio Ferdinando VII, convocando i due litiganti a Bayonne e costringendoli ad abdicare in favore del fratello maggiore Giuseppe Bonaparte.
Il fatto diede inizio ad un lungo conflitto tra l’esercito del Primo Impero francese e la resistenza spagnola, coordinata da una Suprema Giunta installatasi a Siviglia; la notizia della cattura di questa città il primo febbraio 1810 arrivò a Buenos Aires, portata dalle navi inglesi, a metà maggio.
Serata ricca di ospiti nella casa dei calabresi a Buenos Aires con ospiti d’onore i giornalisti Piero Corsini, direttore Rai Italia; Giovanni Celsi, funzionario Rai Italia e Francesco Vernata corrispondente Rai all’estero.
Non poteva mancare la musica ad allietare la serata con il coro dell’associazione diretto dalla professoressa Maria Angelica Caruso, il folklore Argentino con Alberto e Stella Maris, i Tango Rosa e Angel Palermo, Franco Mangone e Federico Curcio e la ballerina Maru Pitton. Infine una carrellata di dolci argentini con tanto di cioccolato classico.