Scuola di polizia, anche Barbuto (M5s) spinge per il trasferimento a Cutro: «La sede di Vibo costa»
La parlamentare ritiene troppo oneroso per lo Stato il fitto della struttura che potrebbe essere ospitata nel Crotonese dove doveva sorgere una caserma dell’Esercito
Trasferire la Scuola di polizia di Vivo Valentia, a Cruto, in provincia di Crotone. A rilanciare l’ipotesi è la deputata del M5s Elisabetta Barbuto, che definisce «corretta» la proposta, perché «supportata da evidenti motivi, visto che per la sede della Scuola per Allievi agenti della Polizia di Stato, attualmente ubicata a Vibo Valentia, lo Stato paga un fitto oneroso».
La questione aveva già tenuto banco alcuni giorni fa, sull’onda lunga della riunione del Collegio di Vigilanza in merito a un vecchio accordo di programma per la realizzazione di una caserma dell’Esercito a Cutro. Durante l’incontro tenutosi il 19 febbraio scorso – a cui ha partecipato tra gli altri il commissario prefettizio alla guida del Comune del Crotonese, Domenico Mannino – il generale Giancarlo Gambardella, in rappresentanza del Ministero della Difesa, ha proposto di modificare l’accordo risalente al 2000, visto che le esigenze dell’Esercito sono cambiate e la Difesa non realizzerà più una caserma a Cutro.
A seguito dell’incontro, il 24 febbraio scorso, Mannino ha inviato una lettera al ministero della Difesa chiedendo ufficialmente che «si impegni al fine del rinvenimento, per l’area a suo tempo messa a disposizione dal Comune di Cutro, di possibili, equivalenti soluzioni alternative a quella originariamente prevista e che siano suscettibili di analoghe potenzialità di sviluppo per il territorio». Da qui tutta una ridda di idee, alimentate dal dibattito politico locale, che hanno finito per focalizzarsi sul possibile trasferimento in quell’area della Scuola di polizia di Vibo, anche se Mannino ha smentito di aver mai sostenuto questa specifica ipotesi.
Ora l’intervento della parlamentare cinquestelle, che ha anche presentato una interrogazione al ministero della Difesa ed al ministero dell’Interno «per comprendere le iniziative – si legge in una nota – che si intendano adottare al fine di dare agli stessi immobili una concreta e proficua finalità di utilizzo consentendo altresì di ottimizzare le risorse finanziarie già impegnate senza frustrarne definitivamente la destinazione individuata inizialmente e, contestualmente, dare un segnale forte della presenza dello Stato sul territorio riaffermando i principi di legalità e di sicurezza». Posizione che rafforza il fronte crotonese favorevole al trasferimento, anche se la politica vibonese, da destra a sinistra, sembra compatta nel volersi opporre a qualunque ipotesi di questo tipo.