Pd in frantumi a Vibo, annunciata una raccolta firme per la rimozione di Graziano
I consiglieri provinciali Condello e Profiti replicano all’intervista rilasciata dal segretario Insardà alla nostra testata: «Il Pd è anche casa nostra»
Non si placano i venti di guerra all’interno del Pd vibonese. E, a distanza di poche ore dall’intervista rilasciata in esclusiva a LaCNews24/Il Vibonese dal segretario provinciale del partito Enzo Insardà arriva la risposta dal fronte dei “dissidenti”, in questo caso per voce dei consiglieri provinciali dem – due dei tre che siedono a Palazzo Ex Enel – Maria Condello (fedelissima dell’ex deputato Bruno Censore) e Gregorio Profiti.
«Abbiamo avuto modo di leggere la risposta ai circoli suggerita da Stefano Graziano al segretario provinciale Enzo Insardà – affermano -. Ebbene sì, anche in questo caso la stessa non è in linea con le nostre richieste. Continuano a nascondere la testa sotto la sabbia come gli struzzi, evitando di affrontare il problema da noi posto afferente al rispetto delle regole e alla democratica partecipazione di tutti i militanti».
«Ci troviamo per questo costretti – sottolineano i due consiglieri – ad intervenire nel dibattito che sta animando il nostro partito, unendoci alla voce dei circoli e dei componenti della segreteria provinciale del partito, facendo nostro il grido di insofferenza rispetto alle perpetrate, ingiuste ed immeritate esclusioni nel dibattito politico della più consistente parte del Pd vibonese. Vorremmo far sapere ancora una volta, a chi non fosse chiaro che il Pd è casa nostra, lo è sempre stata, è sempre lo sarà. Ognuno di noi ha una storia politica alle spalle, otre che una dignità personale, e non permetteremo a nessuno di calpestarla. Continueremo a combattere con forza questi comportamenti atti soffocare qualsiasi forma di dissenso interno».
Quindi l’annuncio: «Nei prossimi giorni, insieme a tante donne e giovani, daremo vita ad una raccolta firme, percorreremo in lungo e largo la Calabria per chiedere con forza la rimozione del commissario Graziano. Dopodiché solleciteremo un incontro a Letta, non con lo scopo di ottenere candidature o incarichi, in verità non ci risulta di averne mai richieste, ma col fine di prospettate quel che sta accadendo in Calabria allo scopo di ripristinare la democrazia e far riacquisire l’agibilità politica a tanti militanti oggi delusi».