lunedì,Dicembre 2 2024

Regolamento per le edicole vibonesi, le proposte del Movimento 5 stelle

Il capogruppo in Consiglio comunale Domenico Santoro interviene sull’argomento al centro del documento già approvato in commissione consiliare

Regolamento per le edicole vibonesi, le proposte del Movimento 5 stelle

«Vedo sui giornali articoli entusiasti per un regolamento dei chioschi, punti vendita giornali, che nasce in ritardo di un anno e persino errato, per di più discussa nella commissione sbagliata, la terza (Lavori pubblici) anziché nella seconda (Urbanistica). Ho portato la mia proposta in commissione, ma non sono stato ascoltato e hanno riportato le notizie ai giornalisti, assenti dalle commissioni per forza maggiore (dovrebbero essere autorizzati in video online perché le riunioni delle commissioni devono essere pubbliche), omettendo le parti di discussione che non piacciono».

È quanto riferisce in una nota Domenico Santoro, capogruppo del Movimento 5 stelle in Consiglio comunale a Vibo Valentia. «Quella che segue – aggiunge – è stata la mia proposta inascoltata al regolamento in discussione e che propongo da un anno e che avrebbe cambiato il volto della città, riaprendo i chioschi, fin da subito».

La proposta del M5S per le edicole

“L’articolato del nuovo piano delle edicole, pur sforzandosi di migliorare il precedente regolamento, rischia invece di complicare la materia non avendo chiaro l’obiettivo di autorizzare le edicole esistenti, oggi in esclusività quotidiani, in non esclusive a libera vendita. In particolare si fa presente che: l’art. 3 riporta a determinare un numero massimo di autorizzazioni a discrezione dell’Amministrazione; l’art. 6 è molto complesso e genererà molte incomprensioni, in particolare: non definisce quanti saranno i punti esclusivi e quanti non esclusivi; il comma 3 esclude la vendita di prodotti alimentari (bibite, aranciate, vedi come Messina); pertanto si ritiene il nuovo regolamento, farraginoso ed dagli obiettivi errati, soprattutto non consono nella forma attuale, per cui si propone la seguente modifica: modifiche all’Articolo 6 – Modalità per l’esercizio dell’attività il Comma 3 viene così modificato: Possono essere autorizzati all’esercizio di un punto vendita giornali e periodici non esclusivo tutti gli esercizi di cui all’art. 2, comma 3, del Dlg n.170-2001; I punti vendita di giornali e periodici esistenti ed esclusivi possono essere autorizzati alla vendita non esclusiva di cui agli usi di cui al Dlg n.170/01; L’autorizzazione per l’esercizio di un punto vendita non esclusivo non può essere ceduta separatamente ai titoli abilitativi per l’esercizio della attività associate. È data, inoltre, facoltà al titolare di rivendita esclusiva di quotidiani e periodici di effettuare la vendita, in modo non prevalente sino all’utilizzo di un massimo del 40% della superficie di vendita, di ogni genere di prodotti, con esclusione di quelli per i quali vige espresso divieto di vendita su area pubblica, di fornire servizi quali punto di consegna per pacchi o raccomandate inviate tramite posta, di pubblicizzare prodotti e esporre materiale pubblicitario nel rispetto delle norme previste dal vigente Regolamento comunale per le iniziative pubblicitarie”.

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